Il sottosegretario allo sviluppo economico Stefano Saglia interviene alla fiera di Cortemaggiore sul tema più scottante del momento. La sicurezza delle nuove centrali nucleari si basa su sistemi di raffreddamento dipendenti da ingenti quantità d’acqua che il Po non garantisce. Allo stesso tempo Saglia specifica che se mai ci sarà un piano di ritorno al nucleare se ne parlerà a partire dal 2013 quando verranno individuati i nuovi possibili siti, mentre le prime nuove centrali dovranno aspettare il 2020. Il nucleare è un’importante fonte energetica ma l’Italia deve muoversi insieme al resto d’Europa senza bruciare le tappe.
Per l’occasione è intevenuto anche sulla crisi economica avanzando l’ipotesi che un ritorno ai livelli positivi del 2007-2008 sarà possibile non prima di tre o quattro anni anche se all’inizio del 2011 sono stati tanti i segnali incoraggianti dal punto di vista industriale soprattutto. Il problema maggiore consiste nel costo delle materia prime come il petrolio dal quale l’Italia dipende.