Macbeth per le scuole al Teatro Filodrammatici

Shakespeare tra teatro e cinema, analizzato attraverso due opere fondamentali del bardo: Macbeth e Amleto. “Walking Shadows” – Il teatro di Shakespeare dal palcoscenico al grande schermo” è un laboratorio sul rapporto tra teatro e cinema rivolto alle scuole superiori e curato da Chiara Merli, organizzato da Teatro Gioco Vita – Teatro Stabile di Innovazione nell’ambito del programma “InFormazione Teatrale”, proposto con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

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Il laboratorio intende fornire strumenti utili da un lato alla conoscenza dei fondamenti del linguaggio cinematografico, dall’altro, attraverso la visione, il commento e l’analisi dei film presentati, intende guidare gli studenti alla conoscenza approfondita di alcune opere letterarie di grande interesse.

Venerdì 18 marzo alle ore 9.15 al Teatro Comunale Filodrammatici le scuole superiori saranno impegnate nella visione e nell’analisi di un capolavoro come il “Macbeth” diretto e interpretato da Orson Welles, autentica pietra miliare nella filmografia shakespeariana.

Sono previste un’introduzione al film, la sua visione e l’analisi di alcune sequenze funzionali ad individuare i punti di contatto e le differenze tra testo drammaturgico, letterario e filmico.

L’appuntamento è stato preceduto da un incontro propedeutico con gli studenti nel corso del quale Chiara Merli ha illustrato il rapporto tra teatro, cinema e letteratura, mettendo a fuoco gli elementi essenziali della relazione tra Shakespeare e il cinema.

“Walking shadows” proseguirà venerdì 29 aprile, sempre alle 9.15 al Teatro Comunale Filodrammatici, con “Amleto”, proposto in un collage di frammenti tratti da due versioni storiche dell’opera del Bardo, quella firmata da Laurence Olivier nel 1948 (premiata con ben cinque Oscar, tutt’ora considerato uno dei migliori adattamenti cinematografici di testi di Shakespeare) e quella diretta da Kenneth Branagh, prima versione completa della tragedia mai portata sullo schermo.

“Se nel 1599 fosse esistito il cinematografo Shakespeare sarebbe stato il più grande regista del suo tempo. Si può dire che egli scrivesse per il cinematografo quando spezzettava l’azione in una serie di piccole scene, ed anticipava così la tecnica dello schermo, impaziente com’era, e come si dimostra in molti drammi, delle limitazioni paralizzanti del palcoscenico”. «Con queste parole – spiega la curatrice del progetto, Chiara Merli – Laurence Olivier, interprete shakespeariano per eccellenza, offriva una sua interpretazione delle ragioni della straordinaria affinità tra Shakespeare e il cinema. Un’affinità sostenuta dalle caratteristiche intrinseche dell’opera shakespeariana: una lingua tra le più fantasiose, immaginifiche, sincopate, vibranti, musicali e astratte della letteratura; una struttura narrativa solida e corposa, trame affascinanti e coraggiose; personaggi dotati di uno spessore drammaturgico tale da diventare proverbiali, simboli universali e universalmente riconosciuti; la capacità di fondere e confondere i generi, i registri comici e tragico e le più diverse fonti di ispirazione».

Chiara Merli, laureata con lode in Storia del teatro e dello spettacolo presso l’Università degli Studi di Milano, ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Discipline filosofiche e discipline delle arti e della comunicazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Inizia ad occuparsi di educazione al teatro presso il Piccolo Teatro di Milano, nell’ambito della tournée 2000/2001 dell’ “Arlecchino servitore di due padroni”; alla collaborazione con il prestigioso stabile milanese affianca il lavoro presso l’Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Storia delle arti, della musica e dello spettacolo e la collaborazione con il CRT – Centro di Ricerca per il Teatro di Milano. A un’intensa attività didattica, svolta in sede accademica nell’ambito degli insegnamenti di Storia del Teatro e dello Spettacolo, Organizzazione ed Economia dello Spettacolo e Drammaturgia Teorica, affianca una costante attività di ricerca nell’ambito della storia del sistema teatrale italiano e del teatro di regia, partecipando a numerosi convegni e seminari. Dall’anno accademico 2008/2009 è docente presso il Master in Management degli eventi dello spettacolo di Palazzo Spinelli – Firenze e presso il Master in Scienze e tecniche dello spettacolo dell’Università degli Studi di Parma; dal 2009/2010 collabora inoltre con l’Università IULM di Milano.

Tra le sue pubblicazioni, oltre a numerosi saggi dedicati alle problematiche organizzative dello spettacolo, una monografia dedicata alla figura di Maurizio Scaparro (“Invito al teatro di Scaparro”, Mursia, 2003), la curatela del volume dedicato al CRT di Milano (“Il CRT – Centro di Ricerca per il Teatro”, Bulzoni, 2007) e il recente “Il teatro ad iniziativa pubblica in Italia” (Led, 2007). In qualità di giornalista pubblicista, collabora con il quotidiano “Libertà” di Piacenza e con la rivista teatrale “Hystrio”.