Programma Rurale Integrato Provinciale, il sì alla rimodulazione

Incentivi al chilometro zero, alle piccole filiere, al fotovoltaico sui tetti delle aziende agricole, a un biogas integrato, agevolazioni ai proprietari e conduttori degli insediamenti agricoli montani.
Facendo proprie le indicazioni del tavolo “verde” di concertazione, l’assessorato provinciale di Filippo Pozzi ha presentato ieri pomeriggio alla commissione Agricoltura il documento sulla rimodulazione 2011 del Programma Rurale Integrato Provinciale, giunti al quarto anno del percorso del Piano di sviluppo rurale della Regione (44 milioni di euro spesi sui quasi 80 disponibili con la più grande capacità di impegno di spesa di tutta l’Emilia Romagna), in cui il Prip si inserisce. Il testo ha incassato il parere favorevole pressoché unanime dell’adunanza e fa seguito all’ok ricevuto da Bologna alla rimodulazione degli stanziamenti all’interno dei grandi capitoli di spesa (assi).

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L’asse 1 (competitività del settore agricolo e forestale) potrà avvantaggiarsi di 2milioni e 330mila euro in più derivanti dagli avanzi di filiera (residui di sovrastime regionali nell’allocazione delle risorse). L’assessorato – facendo seguito alle differenti esigenze emerse tra pianura e montagna – ha puntato a garantire preferenzialità alle piccole filiere locali, meglio se consorziate, a una via privilegiata di accesso ai fondi da parte dei produttori che fanno vendita diretta dei prodotti.

Sull’asse 2 (“Miglioramento dell’ambiente e spazio rurale”) spiccano le misure di preferenzialità adottate nei confronti di chi fa manutenzione del territorio stringendo accordi con gli enti locali e anche verso gli agricoltori che vivono e coltivano i propri terreni, rispetto a chi ne è semplicemente proprietario, ma non ne garantisce la conduzione.

L’asse 3 (“Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale”) è ancora in attesa dell’avallo allo spostamento di risorse. Prima di dare l’ok la Regione attende l’esito di un secondo bando che la Provincia sta aprendo per gli stanziamenti. Intanto l’assessorato ha comunque individuato alcune priorità: gli incentivi alle “Strade dei Sapori” (nel piacentino sono due: “La Strada dei vini” e “La Strada del Po e dei Sapori della Bassa piacentina”), alle strutture di pernottamento per turisti, anche attraverso la messa a disposizione di piazzole di sosta per auto e camper. La fotografia delle nuove necessità chiama in causa anche e soprattutto l’energia: individuati il fotovoltaico integrato sui tetti delle aziende e il biogas che utilizza liquami o sottoprodotti dell’agricoltura come prioritari e oggetto di particolari considerazioni nell’accesso ai fondi.

“Giunti al giro di boa di metà programmazione – ha concluso Pozzi dopo aver dettagliato il documento – abbiamo voluto offrire, in accordo con tutte le realtà del tavolo ‘verde’, un testo più aderente al territorio. E’ un passo importante. Nei prossimi mesi chiederemo alla Regione una revisione totale e profonda del Prip”.