Oggi alle ore 18, il vescovo mons.Gianni Ambrosio sul sagrato della Cattedrale benedirà una bandiera dell’Italia. Successivamente il sig. Sergio Paraboschi, coadiuvato dal figlio Andrea, porterà la bandiera sulla guglia della torre e la posizionerà tra le mani dell’Angil dal Dom. Al calar del sole l’ Angil dal Dom s’illuminerà di nuova luce per brillare ogni notte sul punto più alto della città.
Questa gesto vuol mettere in risalto il fatto storico della primogenitura di Piacenza avvenuta nel marzo del 1848 quando il vescovo Sanvitale il 21 marzo, giorno della proclamazione, benedì il tricolore e un piacentino scalando la guglia del Duomo l’issò tra le braccia dell’Angelo tra l’acclamazione della folla raccolta in piazza Duomo.
Da quel giorno – sottolinea il parroco della cattedrale mons. Anselmo Galvani – l’Angelo del Duomo non fu più solo un meteorologo, ma anche un segno d’identità di appartenenza di tutti i piacentini ad una comunità non solo religiosa, la Diocesi, ma anche civile, la città di Piacenza, che per prima diede la sua adesione all’amata patria.
Dal 1141 a 72 metri di altezza l’Angelo vigila notte e giorno sulla sua Cattedrale, sulla sua città e su tutti i piacentini sparsi nel mondo; essi sono partiti in cerca di lavoro per i paesi più lontani, hanno fatto onore con la loro operosità ed il loro ingegno non solo a Piacenza, ma a tutta l’Italia; è ad alcuni di essi che in questi ultimi vent’ anni è stato assegnato il premio che porta il nome dell’Angelo “Angil dal Dom”, assegnato per la prima volta ad un Piacentino appartenente alla stimata e benemerita famiglia piacentina dei Perotti , un Padre Scalabriniano Antonio Perotti. E’pure alle due famiglie scalabriniane, dei Padri e delle Suore, che, ereditando lo spirito di amor patrio del Beato Scalabrini, è stato assegnato il premio dell’Angil dal Dom per la loro attività missionaria in tutto il mondo nell’assistenza agli emigrati.
Suggestiva – continua mons. Galvani – è la visione che i piacentini hanno dell’Angelo quando ritornando da oltre Po’, già da San Rocco, tra le cime dei pioppeti delle boschine del Po’ appare loro il nostro Angelo a dare il “ben tornato” alle loro case nella loro città e da giovedì prossimo, festa dell’anniversario dell’Italia, mostrerà loro oltre la croce anche la bandiera tricolore: il loro essere cristiani ed il loro essere italiani.
Ricordfiamo che la realizzazione della nuova illuminazione notturna dell’Angil è stata resa possibile grazie alla direzione e maestranze della Società Enel Sole che hanno messo a disposizione le luci di nuovissima produzione che consentono una durata di almeno dieci anni di efficienza senza alcuna manutenzione. L’Enel Sole negli anni scorsi è stata la società benemerita che ha curato l’artistica illuminazione della facciata, della torre e della cupola delDuomo e di tutta la piazza.
Per la realizzazione del progetto ha pure contribuito la Ditta Isntallazioni elettriche Paraboschi s.n.c. con un ardito lavoro per lo smontaggio del vecchio impianto ormai fatiscente e fuori uso e per il montaggio del nuovo con il collegamento esterno lungo tutta la guglia fino alla cella campanaria.