Una nota apparsa ieri mattina sul sito internet della Cgil di Piacenza (www.cgilpiacenza.it) a firma del segretario generale della Camera del Lavoro, Paolo Lanna (per tutta la Segreteria confederale) e del responsabile del Centro lavoratori stranieri, Bruno Carra’, invita “tutti gli iscritti, i dirigenti, i simpatizzanti ed i lavoratori tutti ad aderire all’appello lanciato per la liberazione di Jovan Divjak. Le firme per la petizione online, si stanno raccogliendo anche sul portale del sindacato piacentino.
La CGIL di Piacenza conosce l’alto spessore umano e il ruolo che il Generale Jovan Divjak ha svolto nel conflitto nella ex Jugoslavia negli anni ’90, anche perché lo abbiamo conosciuto nelle nostre azioni di solidarietà che abbiamo intrapreso in quegli anni e in quelle zone e abbiamo visto quale ruolo per la difesa della città di Sarajevo ha saputo condurre. Inoltre, i progetti che ha imbastito al termine della guerra (dall’associazione in aiuto degli orfani della diaspora fino alle collaborazioni con le scuola piacentine che si sono recate a Sarajevo) porta la Camera del Lavoro di Piacenza ad avanzare serie e motivate perplessità attorno al suo arresto avvenuto in Austria per un mandato di cattura emesso dalla Serbia dieci anni or sono.
Per questi motivi aderiamo senza condizioni all’appello lanciato nella nostra città a favore della sua scarcerazione e invitiamo gli iscritti alla Cgil, i funzionari e tutti i lavoratori ad aderire all’appello per la sua scarcerazione, firmando online sul sito www.petizionionline.it/liberate-jovan-divjak/3597.
La Camera del Lavoro, unitamente alle Categorie confederali e al Centro Lavoratori stranieri si fanno parte promotrice in città per raccogliere le adesioni anche sul sito www.cgilpiacenza.it consapevoli come siamo che la sua libertà rappresenta un pezzo di riconoscenza per quello che lui ha saputo interpretare nei territori Balcanici.