La guerra tra il Comune di Piacenza e il dipendente Sandro Giovelli si fa più aspra.
Se si attende di capire l’esito dell’udienza di ieri legata alla sua causa promossa contro il Comune per il pagamento degli straordinari arretrati, il sindaco Roberto Reggi sarebbe intanto passato al contrattacco. I carabinieri avrebbero infatti nei giorni scorsi denunciato Giovelli per truffa aggravata in danno di ente pubblico e abuso d’ufficio in seguito alla denuncia sporta proprio dal primo cittadino che segnalava che il dipendente del Comune dal 2000 al 2010 avrebbe, durante l’orario di lavoro e negli uffici del Comune, svolto attività d’amministratore di condomini.
Un nuovo capitolo, quindi, tutto da verificare. Per il momento, quel che è certo, è che Giovelli (che ieri pomeriggio preferiva non commentare l’udienza) chiede la restituzione di oltre 6 mila ore di straordinario prestate prima del maggio 2005, quando era di servizio presso il teatro Municipale ancora di gestione comunale prima dell’ingresso della Fondazione teatri.
Questo, in sintesi, l’antefatto della vicenda.
A febbraio 2010 palazzo Mercanti dichiara prescritte migliaia di ore di straordinario che – se fossero state retribuite – avrebbero fatto uscire dalle casse del Comune circa 600 mila euro. Passano le settimane, i sindacati cercano un accordo, si prosegue a fasi alterne tra avvicinamenti e dietrofront, ma alla fine salta tutto: così i dipendenti confermano lo stato d’agitazione e il blocco degli straordinari per l’estate 2010. Sfumato l’accordo, una ventina di lavoratori prosegue la battaglia per la restituzione degli straordinari sul piano legale con gli avvocati messi a disposizione dal sindacato. Ma il caso di Giovelli è unico, le oltre 6 mila ore d’arretrato (quasi 70 mila euro tradotte in stipendio) gli impongono di proseguire fuori dal sindacato, con una propria assistenza legale. Un “record” che lo scorso giugno il dipendente motivava così: «A teatro gli spettacoli si fanno di sera e coincidono spesso con giorni festivi. Mi è capitato di dover correre più volte per un guasto anche alle 3 del mattino – riferiva l’uomo, oggi impiegato presso l’ufficio manutenzione – ogni ora di straordinario mi è sempre stata regolarmente autorizzata da dirigenti, direttore generale e ufficio personale. Sapevano tutti cosa stava succedendo, ma mai nessuno mi ha parlato di prescrizione: possibile che si siano svegliati solo oggi?».