Le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale ed emissione di false fatture riguardano il cda dell’azienda in carica l’Ottobre scorso, più due dipendenti. La Procura aveva aperto l’inchiesta proprio nel mese di Ottobre per alcune manovre finanziarie che facevano pensare ad una maxi evasione fiscale. Dopo le perquisizioni effettuate nella sede della ditta, la guardia di Finanza sembra aver acquisito elementi per poter procedere in modo definitivo: sfruttando società di comodo, l’azienda di trasformazione del legno, che importava materiale da Russia e Polonia, avrebbe aggiunto finte tappe nel percorso dagli stabilimenti d’origine all’Italia, con lo scopo di gonfiare il prezzo e abbattere gli utili e le tasse da pagare. Antonio Colonna ha così chiesto e ottenuto dal gip Giuseppe Bersani le custodie cautelari. I conti e i depositi bancari sarebbero stati messi sotto sequestro per cercare di recuperare in parte l’evasione fiscale. I conti dell’azienda sono sotto la lente della società di revisione dei conti Ernst&Young che prende in considerazione l’ipotesi di vendere alcuni degli stabilimenti dell’azienda. Tra i piacentini indagati: V.G., G.P., R.G., S.F. e due impiegate, P.U. e B.S..