SS45, questa mattina tavolo in Provincia: \”Definire un quadro condiviso\”

Definire un quadro condiviso di priorità per la 45, raccogliendo gli studi di fattibilità già redatti da Anas e comunità montana e mappando le situazioni di maggiore urgenza. E’ quanto hanno stabilito, all’unisono, questa mattina in Provincia, il presidente Massimo Trespidi, con gli assessori regionali Alfredo Peri e Paola Gazzolo, i parlamentari piacentini, la comunità montana dell’Appennino e i sindaci dell’asta piacentina della statale.

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L’incontro, voluto dallo stesso Trespidi, fa seguito alla recente approvazione in commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera, della risoluzione a prima firma Tommaso Foti (Pdl) sulla messa in sicurezza della SS45.

Hanno dato la loro disponibilità e oggi erano presenti, oltre a Trespidi e agli assessori regionali, lo stesso Foti e i colleghi deputati Massimo Polledri (Lega Nord), Paola De Micheli (Pd), la comunità montana dell’Appennino con il presidente Massimo Castelli e i comuni di Bobbio (Marco Rossi), Ottone (Giovanni Piazza), Zerba (Claudia Borré), Gossolengo (Maria Bianchi), Rivergaro (Pietro Martini), Coli (Massimo Poggi), Cerignale (Castelli), Travo e Cortebrugnatella (rispettivamente con gli assessori Pietro Tagliaferri e Michele Lupi).

Per la Provincia anche gli assessori Sergio Bursi e Massimiliano Dosi.

“La risoluzione – ha precisato Trespidi – si conclude con un invito rivolto ad Anas ad allocare le risorse necessarie per i tratti maggiormente ammalorati della Statale. La riunione cade poco tempo prima del 3 marzo, quando – alle 15 in prefettura – incontreremo i componenti della stessa commissione di Montecitorio per informare sulle necessità, in termini di riqualificazione e messa in sicurezza, del versante piacentino della strada”. L’onorevole Foti ha fatto notare che – essendo la Statale 45 inserita tra gli interventi di preminente interesse nazionale – è possibile rimodulare le risorse che vi sono allocate, nonché accedere a procedure approvative semplificate. Per questo bisogna agire sulle priorità. A questo proposito servono accordi interni al territorio per chiedere interventi definitivi”.

Presidente della Provincia e parlamentari hanno proposto un percorso, presto accolto dai presenti: ipotizzare un “piano di finanziamenti per stralci funzionali” (come l’ha definito Foti) di concreta realizzazione e stringere accordi su base locale, nella sede dei tavoli interistituzionali ospitati dalla Provincia, per presentare proposte condivise ad Anas e al ministero. E, a proposito di tavolo, i deputati in sala hanno chiesto che quello convocato oggi in Provincia diventi un “appuntamento fisso”, le cui proposte siano “vincolanti per tutti i soggetti che vi partecipano”. La richiesta è stata subito condivisa e accolta da Trespidi, che si è impegnato a dare continuità al percorso di coordinamento intrapreso.

A questo proposito dall’incontro di questa mattina è emerso l’impegno a un successivo aggiornamento, che faccia seguito a un lavoro di screening delle necessità prioritarie che coinvolga gli uffici di Provincia e Regione.

La Regione, con Peri, ha ribadito la necessità di “mettere in fila ciò che già esiste e ciò che, in questa fase, bisogna archiviare, per arrivare a una valutazione condivisa dei progetti”, attingendo anche, sul versante del dissesto, dai fondi di somma urgenza.

Dalla Comunità montana plauso al lavoro comune dei diversi livelli istituzionali, “che è riuscito a portare i problemi della SS45 nel tratto piacentino all’attenzione nazionale”. I sindaci hanno manifestato la necessità di fare “massa critica”, oltre gli interessi localistici, per avanzare richieste comuni nelle opportune sedi istituzionali. I primi cittadini hanno dimostrato di avere a cuore la salute dell’intera arteria, al di là delle singole istanze e delle “fughe in avanti”, ben consapevoli che “ogni problema che si risolve è un vantaggio per tutti”.

Il presidente Trespidi, dopo aver fatto gli onori di casa, ha tirato le fila dei contenuti emersi, individuando tre direttrici lungo cui indirizzare l’azione: la messa in sicurezza dei tratti più pericolosi dell’alta vallata, l’allargamento funzionale di ponte Lenzino e la riqualificazione del segmento pedemontano.