Allarme inquinamento per la zona Acna, l\’Arpa chiede intervento

Ex Acna, le operazioni di bonifica vanno riprese al più presto. Ha quasi il tono di un’imposizione, dettata naturalmente dalla gravità della situazione ambientale in cui versa la zona dell’ex colorificio, la nota che nei giorni scorsi Arpa ha inviato al Comune (e per conoscenza alla Provincia e all’Ausl) invitandolo a riavviare quanto prima l’opera di bonifica bruscamente interrotta e revocata alla fine dell’anno scorso alla società Porta Borghetto. Come si evince dalla breve ma incisiva lettera, l’allarme inquinamento si fa ogni giorno che passa più grave.

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«Arpa ritiene necessario che detti interventi debbano essere ripresi nel più breve tempo possibile – scrive il responsabile Vittorino Francani – Le operazioni di bonifica, già eseguite nell’area in oggetto hanno reso di fatto vulnerabile il sito in questione determinando, attraverso i processi di lisciviazione e dilavamento, la migrazione degli inquinanti dalle aree più inquinate alle aree poco o non inquinate, e altresì interessare reti di scolo naturale delle acque meteoriche. Alla luce di quanto esposto, si ritiene pertanto indispensabile, il riavvio delle operazioni di bonifica attualmente sospese».

Per intendersi, la lisciviazione (o estrazione solido-liquido) indica il processo per cui gli elementi solubili del suolo, per effetto dello scorrimento e della percolazione delle acque, vengono trasportati o migrano negli strati più profondi. Un quadro tutt’altro che confortante dunque e già denunciato da Arpa nel corso dell’assemblea pubblica che si è tenuta la sera del 26 gennaio alla Circoscrizione 1.

Il problema più impellente appare però quello di sbloccare la situazione di stallo che si è venuta a creare. Rebus non da poco, dal momento che dopo l’interruzione dei lavori, motivata dal Comune con la mancata presentazione da parte della Porta Borghetto dei documenti relativi alla proroga delle garanzie fideiussorie, tra l’ente e la società è nato un contenzioso giudiziario.

Nicola Bellucci, uno dei legali della Porta Borghetto di Calmetta, ieri ha fatto sapere di non aver saputo nulla.