La crisi economica non cessa di preoccupare: la ditta Gardesa di Cortemaggiore potrebbe essere costretta a tagliare venti posti di lavoro. Dopo un primo incontro tra azienda e sindacati a inizio Febbraio dal quale però non emersero piani concreti di recupero, oggi è la volta di una riunione tra i lavoratori e i proprietari dello stabilimento, sempre alla presenza dei sindacati. Risultati positivi sarebbero già stati raggiunti nei giorni scorsi come la riduzione degli esuberi che inizialmente dovevano essere 25 e la promessa che non avverrà alcuna delocalizzazione dell’azienda.
Crisi Gardesa di Cortemaggiore, Cavalli (LN) chiede intervento Regione a tutela degli esuberi.
«Un’azienda, tutto sommato, sana – dichiara Stefano Cavalli, consigliere regionale della Lega Nord – ma che, come quasi tutte le aziende, risente della crisi economica globale. Si è appreso dai giornali che, fortunatamente la proprietà dell’azienda, ora in mano ad una multinazionale svedese, ha interesse a valorizzare le maestranze formatesi in azienda e che, quindi, non ha alcuna intenzione di delocalizzare la produzione, una decisione – sottolina il Consigliere regionale – che avrebbe avuto conseguenze catastrofiche per l’economia di Cortemaggiore e non solo. Sfortunatamente, anche se la produzione si è salvata, restano una dozzina di esuberi. In tempi come questi, dove le aziende che assumono, ampliando l’organico, sono sempre più rare, – continua l’esponente del Carroccio – i dipendenti avranno serie difficoltà a trovare un nuovo impiego. Per queste ragioni ho presentato una risoluzione con la quale impegno la Giunta regionale ad attivarsi a tutela degli esuberi della Gardesa s.r.l. assicurando loro tutti gli ammortizzatori sociali. »