Perplessità di Confagricoltura sull\’accordo per il prezzo-latte

Nei giorni scorsi è stato firmato, fra Coldiretti Lombardia e la multinazionale francese Italatte spa (Galbani, Invernizzi e Cademartori), un accordo sul prezzo del latte per il periodo gennaio-settembre. Ai commenti positivi di Fabio Minardi, presidente dell’Associazione Piacentina Latte, e di Massimo Albano, direttore di Coldiretti, si contrappongono le perplessità di Michele Lodigiani, presidente di Confagricoltura.

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Nel metodo – afferma Lodigiani – osserviamo come, ancora una volta, si stia parlando di un contratto “virtuale”, nel quale la parte industriale è rappresentata da una sola azienda multinazionale, per quanto importante, e quella agricola non dai produttori di latte, ma da una parte delle organizzazioni agricole lombarde, che non dispongono né del prodotto né di alcun mandato a trattarne il prezzo. Definire importante un accordo che ha questa genesi ha più a che fare con il marketing di Coldiretti che con l’economia delle aziende zootecniche.

 

Nel merito – continua il presidente di Confagricoltura – rileviamo che il prezzo pattuito, che tra l’altro vincola i produttori che volessero osservarlo fino a tutto settembre, è al ribasso rispetto alle tendenze del mercato, ed anche rispetto alla soglia definita minima dalla stessa Coldiretti solo qualche settimana fa: per questo Confagricoltura si è sfilata dalla trattativa. Forse – conclude Lodigiani – questo accordo è importante solo per la multinazionale firmataria.