Riparte il progetto scuole Cip (Sport-integrazione), giunto alla terza edizione dopo i lusinghieri risultati raggiunti nelle precedenti esperienze che hanno coinvolto 33 scuole tra città e Provincia, per un totale di 127 classi messe a confronto con 11 discipline sportive diverse. E stato proprio l’interesse suscitato dalle prime sperimentali esperienze a suggerire di aggiungere benzina al motore dell’iniziativa, che con la nuova edizione si propone di abbracciare ben 43 istituti, per un totale di 200 classi suddivise tra scuole elementari, medie e superiori. Dalla terza edizione, ad aumentare saranno anche gli sport, destinati a passare da 11 a 22.Il progetto Scuola sport integrazione offre agli studenti disabili la possibilità di mettersi alla prova nell’ambito di vari sport in un ambiente protetto come quello scolastico, con il supporto di tecnici specializzati, psicologi e insegnanti in un percorso formativo. L’avvio della terza edizione è stato presentato questa mattina in Provincia dal vicepresidente dell’Ente di via Garibaldi Maurizio Parma, dall’assessore comunale allo Sport di Piacenza Paolo Dosi, da Franco Paratici del Comitato paralimpico, da Guasconi dell’Ufficio scolastico provinciale e dagli amministratori di Podenzano e Gragnano Gianmaria Ghioni e Andrea Barocelli, in rappresentanza di due dei Comuni coinvolti nei vari progetti rivolti agli studenti, che grazie all’impegno delle realtà presenti sul territorio possono trovare uno stimolo per spegnere la tv, alzarsi dal divano e approcciarsi allo sport. Tra questi progetti rientrano anche Salute e vita, proposto dal Don Orione di Borgonovo e A scuola per sport, A scuola in movimento e Giocosport dellUfficio scolastico regionale. Il tre progetti godono di un finanziamento regionale, che, per questo anno scolastico, ha portato sul territorio piacentino 36mila euro, suddivisi in 14mila 500 euro per il progetto dell’Ufficio scolastico regionale, 15mila 300 per quello del Cip e 6mila 200 per quello promosso dal Don Orione, che cerca di avvicinare allo sport ragazzi per varie ragioni sono già coinvolti nell’ambito dell’educazione sociale.