I cambiamenti nel sistema di attribuzione degli aiuti da parte dell’Ue prevedono infatti la cessazione dei contributi comunitari, manovra che mette in ginocchio gli agricoltori. Inoltre dopo aver collaborato con gli industriali per stabilire una media dei costi di produzione e fissare così la cifra minima di vendita, gli agricoltori erano arrivati a calcolare un valore di 91 euro a tonnellata ma l’offerta si è rivelata ben lontana dalle aspettative come spiega Luigi Bisi di Coldiretti. Una somma di fattori che spinge Bisi ad una provocazione: interrompere la coltivazione e spingere gli imprenditori a rivolgersi altrove per l’acquisto del pomodoro. Giovanni Morini, sempre di Coldiretti, propone invece di cercare aiuto in un ente terzo che controlli l’andamento dei costi e delle spese, ente individuato in Ismea.