Si intitola Itis Galileo l’ultima fatica teatrale di Marco Paolini, che a piacenza è andata in scena al teatro Municipale in due appuntamenti il 7 e l’8 febbraio.
Uno spettacolo in cui l’autore racconta la figura di Galileo, la sua grandezza e il suo impatto rivoluzionario: “ viviamo in un tempo in cui la magia è tornata a governare il futuro – ha spiegato oggi Marco Paolini durante un incontro con il pubblico al Teatro Filodrammatici – sarà perché le leggi dell’economia non sono leggi matematiche e contengono una componente di caso molto rilevante, sta di fatto che il nostro mondo cerca consolazione negli astri. E mi stupisce che 400 anni dopo la consacrazione dell’universo post rivoluzione copernicana, tutti i giorni moti tra noi consultino le previsioni dell’oroscopo che utilizzano le stelle fisse di Tolomeo. Alla fine non importa se il cielo non è cosi, perché quello che conta è che ci piace. Galileo è usato spesso – ha proseguito Paolini – come simbolo della scienza libera contro la fede integralista, ma in realtà è uno che per campare fa anche oroscopi. Eppure ha la forza di guardare oltre. Per noi è facile irridere le teorie del passato, quando finiscono le teorie del passato fanno sempre ridere. Il problema è che mentre ci sei dentro continui a pensare che non sia teoria, ma spiegazione della realtà”.
Questo spettacolo non approfondisce la tradizionale dialettica fede-ragione ma indaga sulla discussione a tre tra fede ma piuttosto prende in considerazione un dialogo a tre tra fede religione e superstizione. L’obiettivo di Paolini è coinvolgere nel ragionare, mettere in scena un dialogo con il pubblico, e anche per questo il monologo trova spesso punti di contatto con l’attualità.
L’ occasione per discutere con l’attore-autore Marco Paolini è stato l’appuntamento di oggi “ditelo all’attore” organizzato da Teatro Gioco Vita e con il sostegno della fondazione Piacenza e Vigevano.