Don Giuseppe Sbuttoni è un parroco che non si è mai stancato di fare del bene per le famiglie più bisognose della sua comunità. E la sua bontà d’animo ha contagiato anche il comando della polizia muncipale che, ieri (come anticipato da Cronaca domenica), ha donato alle sue parrocchie tutto il materiale abusivo sequestrato dagli agenti nel
2010: maglioni, cuffie, guanti, ombrelli, calze, ma anche pentole, coltelli, posate, tutto di ottima fattura. Circa 2000 oggetti, per un valore stimato in 5mila euro, che finiranno nelle case delle famiglie meno abbienti che gravitano intorno alle parrocchie di Santa Maria in suffragio (Capitolo), S.Giorgio Martire (Le Mose) e Santa Maria Nascente (Mortizza).
Ieri nel cortile del comando di via Rogerio è avvenuta la consegna della merce a don Sbuttoni alla presenza della comandante Elsa Boemi, della vice Carla Grilli e del consigliere comunale Guglielmo Zucconi che da anni collabora con il parroco e che ha svolto un ruolo di mediazione fondamentale. I beni saranno in parte distribuiti presso le famiglie in difficoltà seguite dalla parrocchia, mentre una parte servirà ad organizzare una pesca di beneficenza e raccogliere nuovi fondi per le attività benefiche di don Giuseppe.
«Grazie a questa dondazione posso aiutare la famiglie in difficoltà – ha detto don Giuseppe – anche quelle che mi manda il Comune. Presto organizzeremo un banco di beneficienza». Lo stesso Zucconi, che ha il polso della situazione povertà in quella comunità, ha sottolineato come siano tante le famiglie, soprattutto di stranieri, che si rivolgono al parroco per chiedere aiuto. «Ma tra questi – ha annotato
– sono sempre di più le famiglie di piacentini che versano in
difficoltà: ad esmepio padri divorziati oppure gente che ha perso il lavoro».
Soddisfatta della finalità dell’iniziativa anche la comandante Boemi che ha spiegato come tutta la merce sia il frutto di «38 sequestri avvenuti nel 2010 e disposti in seguito alle segnalazioni di cittadini e di commercianti relativamente a questo illecito mercato parallelo». I sequestri sono avvenuti in prevalenza nelle vie del centro storico. In un’occasione – ha informato la Grilli, responsabile dell’ufficio – è stato effettuato un sequestro di pentole e posate in via Dante. Si tratta di mercanzia di qualità che, dopo la confisca, può essere destinata al macero oppure può essere riciclata. Diversa la questione dei sequestri di merce contraffatta che seguono un percorso penale di altra natura diventando corpi di reato.
Marcello Pollastri
m.pollastri@cronaca.it