Il carcere delle Novate a rischio legionella. E’ l’allarme lanciato da Alberto Gromi all’Ausl al fine di richiedere controlli approfonditi. Il garante per i diritti dei detenuti avrebbe infatti ravvisato gravi mancanze igienico sanitarie all’interno della struttura, che si sommano ad altre problematiche. I detenuti, in numero superiore a quanto richiesto dal regolamento, vivono in celle inadeguate, con servizi igienici al di sotto della soglia di accettabilità: docce fredde, pareti scrostate e ricoperte di muffa e calcare, infiltrazioni d’acqua. I colloqui tra detenuti e parenti si svolgono in condizioni critiche, con genitori ai quali non è possibile abbracciare i figli e interesse carente per la situazione dei tossicodipendenti. Quest’ultimo allarme sul pericolo legionella ha definitivamente colpito i membri del Consiglio Comunale i quali hanno focalizzato l’attenzione anche sul problema dell’inserimento dei detenuti e degli ex detenuti nella società: gli ospiti del carcere infatti non hanno speranze di lavoro e di futuro, motivo per cui i consiglieri hanno avanzato embrionali proposte come borse di lavoro, rafforzamento delle attività di volontariato, inserimento nel tessuto produttivo e un kit di offerte e opzioni per chi esce dal carcere. L’Ausl di Piacenza, per voce della dottoressa Anita Capra, ha comunque confermato che non sussiste un allarme Legionella, visto che il virsus non è contagioso.