La consulta ha deciso che nella scelta sul nucleare le Regioni non possono essere escluse, accogliendo in parte le numerose censure mosse dalle Regioni Toscana, Emilia Romagna e Puglia sul decreto legislativo delegato n.31 di un anno fa. Secondo il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, la sentenza della Consulta riconosce il ruolo e la funzione delle Regioni, ribadendo la necessità che, rispetto alla localizzazione degli impianti per produrre energia nucleare, la Regione e, attraverso di essa, la comunità regionale possano esprimersi con un parere obbligatorio, confermando comunque la necessità di raggiungere poi un’intesa in sede di Conferenza unificata. La Corte costituzionale sottolinea la necessità di una partecipazione delle Regioni al processo decisionale. Legambiente nazionale, attraverso il presidente Vittorio Cogliati Dezza, plaude alla decisione e spiega che per realizzare qualsiasi infrastruttura è necessaria la condivisione con il territorio, a maggior ragione per impianti che condizionano lo sviluppo futuro dell’area che li ospiterà. Questo vale ancor di più per le centrali nucleari che hanno un fortissimo impatto in termini d’inquinamento locale e che sono molto discutibili dal punto di vista della sicurezza.