Bologna Violenta live al Baciccia. Ascolta l\’intervista a Nicola Manzan

BOLOGNA VIOLENTA live giovedì 27 c/o Baciccia – Piacenza

Radio Sound

BIOGRAFIA – Nicola Manzan nasce a Treviso nel 1976 e si diploma in violino nel 1997. Collabora da anni con molti gruppi e solisti italiani sia dal vivo (Baustelle, Non Voglio Che Clara, Alessandro Grazian) che in studio (Il Teatro degli Orrori, Ligabue, OfflagaDiscoPax). Nel 2005 decide di fare una raccolta di pezzi ispirati alla città di Bologna e ai film poliziotteschi degli anni ’70, dando vita al progetto solista BOLOGNA VIOLENTA. Il risultato è un cdr autoprodotto composto da 26 tracce da 26 secondi di electro-grindcore strumentale, uscito nel 2006 e distribuito in tutto il mondo tramite il circuito DIY. Nel 2009 esce per l’etichetta Bar La Muerte il secondo album intitolato “IL NUOVISSIMO MONDO – Dramma in XXIII atti sulla sorte del mondo e sul declino del genere umano”, una sorta di mondo-movie in musica, uno shockumentary sonoro in cui le peculiarità del progetto vengono esaltate, sia dal punto di vista musicale che da quello narrativo. Il concerto si sviluppa tra i temi cari ai poliziotteschi, agli horror anni ’80 e ai mondo-movie.

PRESENTAZIONE di BOLOGNA VIOLENTA – Il Nuovissimo Mondo – Bar La Muerte 2010 – Il Nuovissimo Mondo (Dramma in XXIII atti sulla sorte del mondo e sul declino del genere umano) vuole essere un omaggio ai film-documentario degli anni ’60 e a tutte le sue derivazioni. Come succedeva in quei film, l’ascoltatore viene accompagnato in un ipotetico viaggio tra culture diverse e tematiche più o meno scabrose, talvolta sottolineate da commenti e dialoghi che conservano la cinica ironia tipica di questo modo di fare cinema.

L’olocausto sonoro che contraddistingue i lavori di BOLOGNA VIOLENTA si placa soltanto nell’interpretazione di “Blue Song” (colonna sonora di “Milano Trema” dei fratelli De Angelis) in cui l’orchestra d’archi crea suggestioni romantiche che accarezzano l’orecchio dell’ascoltatore, un breve riposo durante il drammatico viaggio che lo porterà a scoprire che la razza umana è forse destinata a soccombere. Dalla festa collettiva alla morte, il passo è breve.

Recensioni:

Mucchio 667 – Febbraio 2010

Il Nuovissimo Mondo di Bologna Violenta

Nicola Manzan è un musicista sopraffino, che ha prestato servizio creativo, in studio o dal vivo, nelle vesti di violinista o chitarrista, a Teatro Degli Orrori, Baustelle, Alessandro Grazian, Offlaga Disco Pax, Simona Gretchen e molti altri: una garanzia di qualità, in parole povere. Logico che, dopo una serie di cd-r ed ep, arrivasse finalmente il momento di dedicarsi a un album in proprio, con l’abituale, programmatica sigla di Bologna Violenta e il motto “Nessuna politica, nessuna religione” impresso a fuoco nel cuore. Composto e registrato tra il 2006 e il 2009, Il Nuovissimo Mondo (Bar La Muerte/Audioglobe) è, come da sottotitolo, un Dramma in XXIII atti sulla sorte del mondo e sul declino del genere umano: niente di più attuale, insomma. Il concept omaggia i mondo movie – film-documentario degli anni 60, dai contenuti scabrosi e truculenti – ed è articolato in schegge electro-grindcore di inusitata ferocia, che contengono destabilizzanti parentesi recitate. La denuncia sociale, allergica ai moralismi, va a braccetto con l’ironia, espressa a partire dalla grafica in stile necrologio del digipack. Ci si muove a tutta birra tra atti di cannibalismo, morte, pornografia, demoni, mostri e chi più ne ha, più ne metta. A spezzare la scaletta in due parti simmetriche e a far rifiatare l’indomito ascoltatore, troviamo una cover per archi struggenti di Blue Song, dalla colonna sonora del poliziottesco Milano trema scritta dai fratelli De Angelis. Un viaggio nel terrore a suo modo geniale.

(Elena Raugei)

Nerds Attack!

11-01-2010

“Dramma in XXIII atti sulla sorte del mondo e sul declino del genere umano”. Recita così il sottotitolo su una copertina genialmente ideata come un annuncio mortuario. Un progetto di fama in crescendo. Creato dall’eclettismo di Nicola Manzan, trevigiano ex membro dei Full Effect, violinista già apprezzato all’opera per Il Teatro degli Orrori, Baustelle, Ronin, Offlaga Disco Pax, Franklin Delano e Non Voglio Che Clara. Bologna Violenta al debutto dopo un imponente frastagliamento discografico. Dunque 23 atti, 23 mo(vi)menti, 23 piccole opere di totale arrembaggio de(ri)strutturante. Manzan non nasconde l’amore verso la cultura cinematografica degli anni ’70/’80 che ha inevitabilmente ispirato anche il nome, oltre che forgiare la base della sua proposta. Avanguardia al servizio dell’immaginario da colonna sonora di film di seconda serie. Retaggi hardcore, la furia che dagli Slayer riprende forma in una limpida catarsi zorniana della “città nuda”, drum machine nevrotiche, spirali e vortici, dramma e suggestioni trasfuse dall’angoscia del destino umano. Un ambizioso lavoro concettuale, originale, intelligente, sapientemente congegnato e perfettamente concluso. Saettante. Plumbeo. A tratti fosco, ma proprio per questo straordinariamente limpido. Da avere.

(Emanuele Tamagnini)

Interviste: Rockit 08-02-0210

BOLOGNA VIOLENTA – Il Male, nero e velocissimo

di Federico Federici Father Murphy

Tra i tanti progetti di Nicola Manzan, Bologna Violenta è certamente quello più vicino all’idea di morte. E’ stato immediato chiedere al reverendo Federico Federici – dei Father Murphy – se gli andava di intervistarlo. Abbiamo scoperto che i due si conoscono dal ’95 e che con naturalezza sono finiti a parlare di eresia, di chirichetti del male, del Teatro degli Orrori e di altri gruppi “neri e velocissimi”.

Parto dalla copertina del tuo nuovo disco, è davvero stupenda. Ma tu sei superstizioso?
Grazie per il complimento! Non mi ritengo superstizioso, per un periodo ho temuto che questa copertina potesse essere controproducente, nel senso che molta gente è superstiziosa e non sapevo quale potesse essere la reazione ad un'”immagine” del genere. Con il passare del tempo però le paure sono passate, la copertina piace molto e posso dire che ho fatto bene a non essere superstizioso!

Io non riuscirei mai a pubblicare una mia (anche se finta) epigrafe… come ti vedi lì appeso dal di fuori?
Molte persone mi hanno detto la stessa cosa. Come mi vedo? Direi che se fosse il mio vero necrologio ne sarei felice. Tra l’altro è curioso come nessuno di noi abbia la possibilità di vedere la propria epigrafe, quindi tutto sommato mi sento un privilegiato.

Di cos’è che hai paura?
Mi spaventano molto gli “imprevisti” della vita. Diciamo che sono sempre stato ossessionato dal far “quadrare tutto” nella mia vita, dalle cose pratiche a quelle più di “cuore e testa”, ma alla fine succede sempre qualcosa che fa andare tutto storto, o anche semplicemente in maniera diversa da come avevo progettato, e questo mi scombussola molto. E spesso nel cercare di riprendere in mano la situazione faccio dei danni. Ecco, direi che ho più paura di quello che potrei arrivare a fare (o non fare) che non di quello che può succedere realmente.

Mi sono riascoltato tutte le cose tue che ho, a partire dall’ultimo (ammetto però di averlo sentito solo tramite lo streaming su Rockit) e, forse perché “di parte”, se dovessi trovare un aggettivo comune per definire la tua proposta, direi “eretica”. Forse le cose più vecchie. Mi è sempre piaciuto il tuo dare pane al pane, vino al vino ma, forse perchè ti conosco da anni, mi diverte pensarti un po come un chirichetto del male… sei davvero così sicuro che non ci possa essere la possibilità di trovare una buona eresia?
Mi fa piacere che tu veda la mia proposta come “eretica”. Alla fine penso sia un modo diverso per dire che faccio le cose a mio modo, scegliendo ciò che più mi piace e mettendolo insieme nella forma che più mi rappresenta. Mi piace vedere la mia musica come un’eresia, vuol dire che sto scardinando alcune “forme” per crearne di nuove. Queste “eresie” sono il motore che ha spinto in avanti non solo la musica, ma tutta l’arte. Sono state le persone che sono andate contro le regole e le convenzioni a creare qualcosa di nuovo, non necessariamente demolendo tutto ciò che c’era stato prima, ma magari cominciando a liberarsi da alcuni fardelli “culturali” è più facile far nascere pensieri e idee nuove. A livello contenutistico, però, non riesco a vedermi come un chierichetto del male (anche se la cosa mi fa ridere non poco!), perché tendo a non avere una visione così religiosa della cosa. Anche da questo punto di vista non riesco a intendere l’eresia come qualcosa di negativo, è semplicemente una presa di posizione che magari non è in linea con il pensiero comune, ma che non necessariamente è “male”. Spesso poi uso i campioni dei film o i dialoghi del disco per stimolare e provocare l’ascoltatore, cerco di schockarlo per farlo pensare, più che dirgli cosa è giusto e cosa è sbagliato.

Sandro Giorello, ogni volta che mi intervista per Rockit (successo 2 volte in realtà…), mi chiede: sì, ma cos’è in concreto Father Murphy? Io non so se son mai riuscito a rispondergli in modo soddisfacente. Adesso direi, in breve: un’urgenza. E Bologna Violenta cos’è?
Bologna Violente è il progetto solista di Nicola Manzan, in cui puoi trovare la vera essenza della sua anima musicale, senza filtri né censure. “Il Nuovissimo Mondo” è un disco molto rappresentativo del mio modo di fare e di concepire la musica oggi. La differenza col primo cdr è grande, mentre lì era una specie di manifesto iconoclasta sulla città di Bologna e i poliziotteschi, qui la cosa si estende su larga scala, aprendo le porte a suggestioni e a sonorità diverse e più complete.

Ho appreso con gioia che sei entrato pianta stabile nel Teatro degli Orrori, non riesco ad immaginare una persona che possa funzionare e dar loro qualcosa in più meglio di te. E ancor più felice ho visto che anche Tommaso di Captain Mantell sarà della partita, a sostituire il buon Giulio… Questa è più che altro una mia affermazione, volevo domandarti qualcosa, ma mi sembravano solo cavolate, quindi scrivo solo questo…
Beh, che dire… sembra che il connubio T.D.O. e B.V. fosse “già scritto”, visto che tutti quelli che incontro non fanno altro che dirmi che siamo perfetti insieme. Spero che la cosa proceda nel migliore dei modi, loro sono un gruppo che mi piace moltissimo e sono davvero felice di poterli aiutare a crescere e a far sentire alla gente le loro canzoni. Ovviamente poi il fatto che ci sia Captain Mantell di fianco a me sul palco non può che aumentare la mia felicità, dopo anni e anni di palchi condivisi, ora si riparte insieme!!!

Ti ho conosciuto come chitarrista, poi violinista, e via via… Non ricordo di averti mai sentito cantare. A parte il progetto con l’idolo russo (Vasectomia, progetto parallelo, ovverosia un po’ di pezzi di B.V. cantati da un ragazzo di Mosca che ha un’etichetta gore, la Coyote records), pensi che farai qualcosa con la tua voce, a nome B.V.?
Spesso faccio i cori per le band con cui sono in tour, quindi mi capita di cantare. Però non mi è mai venuto in mente di scrivere qualcosa di mio e cantarlo. Ho sempre ascoltato moltissima musica strumentale (non dimenticare che ho fatto musica classica per anni) e sono rari i casi in cui ricordo i testi delle canzoni. Non c’è niente da fare, il suono mi rapisce più delle parole.

Anche se c’entra ben poco con la tua proposta, che ne pensi di una serie di band che sembra stiano avendo una bella nuova primavera, tipo Sunn, Ascend etc..?
Devo dire che non conosco bene questi progetti, anche se so cosa fanno. Ritengo che anche loro siano degli “eretici”, tanto per ribadire il concetto di prima. Fanno della musica diversa da quanto sentito fino ad ora, e la cosa bella è che un sacco di gente ha voglia di sentire qualcosa di nuovo, quindi ben vengano questi progetti votati alla follia! Forse significa che il momento è quello buono per buttar via un po’ di vecchiume!

Conosci Xasthur? Per me tra voi due uscirebbe uno split della Madonna!
Sono andato ora a sentire cosa fa Xasthur. Sì, effettivamente uno split con lui non sarebbe male… anzi… forse sarebbe da dire che sarebbe “Il male”!!! Forse un po’ troppo black metal per i miei gusti, ma comunque darkissimo e quindi affascinante!

Hai mai pensato di esportare B.V. all’estero?
Alcuni dei miei brani e dei remix sono già uscite fuori dall’Italia, e l’accoglienza è stata buona.

“Il Nuovissimo Mondo” è distribuito anche in vari paesi europei e negli Usa, e ti dirò che sono parecchio curioso di sapere quale sarà la reazione all’estero. Come faresti con i dialoghi? Secondo me anche in inglese, ma anche altre lingue, faresti paura! Meglio ancora, in brasiliano. Un Os Mutantes nero e velocissimo!
Da un lato sono quasi sicuro che la gente non capisca i dialoghi e i campioni, ma tutto sommato mi piace che sia tutto in italiano, ritengo che dia un tocco di originalità in più al progetto. Proprio pensando agli Os Mutantes, la prima cosa che mi viene in mente è che cantano in brasiliano, per dire. Se cantassero solo in inglese perderebbero gran parte del loro fascino, almeno per me. E proprio partendo da queste considerazioni mi ritrovo spesso ad immaginare come potrebbero “suonare” i miei pezzi nelle lingue più strane. Un Os Mutantes nero e velocissimo… sì, l’immagine mi piace assai! Dovrei fare delle cover e sentire cosa ne esce!

Chiudo con una domanda abbastanza classica. Cosa bolle in pentola? Tour, altro?

Al momento sono in tour per portare in ogni dove “Il declino della musica contemporanea”. Quindi penso che su questo fronte sarò piuttosto impegnato (visto anche il coincidente tour con Il Teatro Degli Orrori). Ho anche dei progetti sul tema mondo che però sono ancora in fase embrionale. E poi sto cominciando a preparare, almeno “concettualmente”, quello che sarà il prossimo disco di Bologna Violenta. www.rockit.it/intervista/906/bologna-violenta-via-mail

Mag Music 10-01-2010

– Ciao Nicola, ti ringrazio infinitamente per avermi dato la possibilità di intervistarti.

– Ci mancherebbe, è un piacere!

– La prima cosa che mi colpì del tuo progetto fu lo pseudonimo. Perché chiamarsi BOLOGNA VIOLENTA? Un omaggio ai mitici polizieschi degli anni ’70? Perché non usare “Torino violenta”?

– Beh, la cosa è molto semplice, vivevo a Bologna e mi sembrava giusto omaggiare la città opulenta e dotta che mi ospitava. Ci vivevo da un paio d’anni ed ero in una crisi personale parecchio profonda, quindi ho cercato di riprendere le redini della mia vita in mano, facendo un disco che doveva rappresentare semplicemente quello che avevo in testa in quel periodo. In più era da tempo che volevo omaggiare anche il cinema “di genere” italiano, e nella fattispecie i poliziotteschi mi sembravano i più adatti alla cosa. Un doppio omaggio, quindi, alla città apparentemente felice e cordiale e ad un certo cinema che non si fa praticamente più.

– Nicola Manzan si trasforma in BOLOGNA VIOLENTA e diventa cattivissimo, un po’ come il Dr. Jekyll e Mr. Hyde?

– Sai, da “dentro” è un po’ difficile da spiegare la cosa. Penso che esca semplicemente una parte di me che di solito, per convenzioni sociali, non esce. Diciamo che la differenza tra me e il Dr. Jekyll è che non ho bisogno di strani intrugli per tirar fuori il mio lato più “oscuro”, e direi che comunque quando faccio BOLOGNA VIOLENTA conservo una certa lucidità!

– Nelle note del cd, sotto il titolo, si legge “2006 – 2009”. Il collaborare con tanti gruppi ha allungato la gestazione de “Il nuovissimo mondo”?

– Di sicuro il fatto di essere impegnato su più fronti ha fatto sì che il tempo impiegato per fare tutto il disco sia stato parecchio lungo. C’è da dire anche che però tutto questo collaborare con “entità” diverse mi ha fatto imparare molte cose e mi ha fatto crescere parecchio dal punto di vista professionale. C’è da dire che in questo modo ho avuto anche più occasioni di muovermi in giro per il mondo e questo mi ha aiutato parecchio per il concept dell’album. Sono molto soddisfatto del risultato finale, quindi ritengo che il tempo di gestazione sia stato quello giusto.

– Le registrazioni come sono avvenute?

– Le registrazioni sono avvenute più o meno tutte nelle stesse modalità, ma in posti diversi. In genere in base a dove mi trovavo mi facevo un mini-studio e registravo delle serie di pezzi in breve tempo. Solo l’ultima parte delle registrazioni è stata fatta a casa mia con più calma, quindi anche tutte le parti narrate, il mix e il mastering.

– Slayer, Atari Tennage Riot, Negazione, Indigesti. Questi i primi nomi che mi sono venuti in mente ascoltando il tuo disco. Rispecchiano in pieno l’animo di BOLOGNA VIOLENTA?

– Fai riferimento a gruppi che sono stati fondamentali per lo stile di BOLOGNA VIOLENTA (anche se tirerei fuori dgli ATR, che ho scoperto solo più recentemente). Negazione ed Indigesti, così come tutto l’hardcore-punk italiano degli anni ottanta, sono di sicuro un riferimento anche e soprattutto attitudinale. Mi piacciono molto anche i Napalm Death, per dire, ma bisogna anche tener presente che ho un background formatosi nella musica classica, quindi tanti riferimenti andrebbero ricercati lì.

– Nello scrivere la recensione non mi sono venuti in mente solo nomi di gruppi musicali ma anche registi e generi cinematografici figli dell’horror: Lucio Fulci, Ruggero Deodato, Joe D’Amato, lo snuff movie o il gore… Ho centrato il bersaglio?

– Hai centrato il bersaglio a metà, nel senso che Ruggero Deodato con Cannibal Holocaust ha fatto un film che ha ispirato varie parti del mio nuovo album. Joe D’Amato invece rappresenta un po’ gli strascichi più trash del genere mondo movie, che inizialmente, con Mondo Cane appunto, aveva dei connotati molto seri. C’è da ricordare, anche, che gli snuff movies sono considerati delle “derive malate” dei primi mondo, e non mi posso ritenere di certo un appassionato di questo genere. Mi piacciono gli horror-thriller di Lucio Fulci, mentre non sono molto “portato” per il gore.

– Sarei proprio curioso di vedere un documentario fatto da te…

– Mi piacerebbe fare un documentario, ci sto pensando da un po’, ma non penso di essere all’altezza di fare un docu-film alla Mondo Cane. Non ne ho i mezzi e neanche le capacità, penso, però sto cercando una mia strada per fare un qualcosa di simile.

– Che cosa ascolta in questo periodo BOLOGNA VIOLENTA?

– Ascolto un po’ di tutto. Parecchi demo che mi passano i gruppi che trovo in giro, gli Air, gli Iron Monkey, le Variazioni Golberg di Bach fatte da Glenn Gould, i Last Shadow Puppets, la colonna sonora di Mondo Cane, i Napalm Death…

– Quali sono i tuoi prossimi programmi? Amplierai il tuo curriculum con qualche nuova collaborazione?

– Sto per partire in tour con Il Teatro Degli Orrori, come chitarrista e polistrumentista. Sono molto felice di questa nuova collaborazione, era ed è il mio gruppo italiano preferito, il loro ultimo album è davvero molto bello e ritengo che abbiamo anche delle affinità sotto molti punti di vista. Poi immagino che avrò modo di collaborare in studio anche con altri gruppi e artisti, ma sono sempre cose che escono da un giorno all’altro. Diciamo che quest’anno vorrei cincentrarmi soprattutto sulla promozione de Il Nuovissimo Mondo e al relativo tour, oltre, appunto, al tour col Teatro Degli Orrori.

– Il 2010 sarà anche all’insegna dei tuoi concerti. Domanda un po’ atipica, ma i gestori dei locali non hanno il terrore di fare suonare un “gruppo” come il tuo?

– A dire la verità spesso i gestori non sanno di preciso cosa aspettarsi. Non ho comunque ricordi di persone che mi avessero detto di essere preoccupate per quello che sarebbe successo. Ai miei concerti, poi, spesso regna il silenzio, e, non essendo io G.G. Allin, direi che nessuno dovrebbe aver paura di quello che faccio!

– Grazie Nicola per la tua disponibilità, ti auguro buone feste e buona fortuna per la tua musica!

– Grazie a te per l’intervista! Nessuna Politica, Nessuna Religione, bervismo per più!