Confagricoltura Piacenza: sul latte l\’Ue va nella nostra direzione

Il Presidente della sezione Lattiero-Casearia di Confagricoltura Piacenza, Filippo Gasparini, interviene sul cosiddetto “pacchetto latte”: l’insieme degli indirizzi d’orientamento al vaglio della Commissione Europea per preparare l’Europa del latte al dopo quote: “Finalmente si sta andando verso la direzione che Confagricoltura ha da tempo indicato – commenta Gasparini – e che nella nostra provincia può essere identificato con alcune realtà importanti che autonomamente aggregano il latte: mi riferisco alle OP, ma anche alle diverse cooperative che abbiamo sul territorio. Quello che ci attende è un cambiamento culturale perché non subiremo più una politica economica europea con un sistema gestito. Il dubbio è se gli agricoltori possano essere davvero preparati, dopo tanti anni di quote che li hanno abituati ad un sistema regolamentato e rigido”. In Olanda, la maggior parte del latte prodotto è collocata presso le OP – rileva l’Associazione degli imprenditori agricoli – il mondo del latte italiano, invece, ha delle difficoltà ed ha dimostrato di non sapersi gestire neanche con il sistema cogente delle quote. Con la nuova PAC la programmazione dei quantitativi di produzione e quindi dell’offerta, sarà in mano al mondo agricolo e a quello della trasformazione mediante lo strumento della contrattualizzazione. “La documentazione vagliata dalla Commissione Europea fa espressamente riferimento a questo termine – rileva Gasparini – che assume, ora, una connotazione tecnica. Con tale strumento l’Unione Europea pensa di risolvere due problemi: identificare un modo nuovo per fissare i quantitativi e i prezzi, trovare un equilibrio tra i poteri contrattuali all’interno della filiera. L’orientamento, in generale, auspica un rafforzamento delle OP per consentire una maggiore forza contrattuale della produzione e vorrebbe arrivare ad un sistema in cui le OP di produttori e quelli delle latterie siano almeno di dimensioni comparabili. Il Gruppo di Alto Livello Europeo – spiega Gasparini – ha affrontato il problema commerciale con strumenti scientifici individuando nell’aggregazione lo strumento per riequilibrare i poteri contrattuali della produzione nei confronti dei grandi gruppi di trasformazione”. Nel contempo, insieme alle quote, saranno abbandonati anche gli altri sistemi di protezione prevedendo solo poche e straordinarie misure d’intervento non sistematiche. In riferimento a ciò, sarà probabilmente introdotto un sistema di comunicazione, obbligatorio per i trasformatori, che notificherà i volumi di latte contrattualizzati. “L’aggregazione dell’offerta è una strada obbligata – conclude Gasparini – lo ripetiamo da tempo, ora lo dichiara anche l’Unione Europea. Gestire l’offerta non è mai stato un nostro problema: prima perché era un mercato chiuso, poi perché è stato disciplinato dalle quote, dal 2015 dovremo, invece, farcene carico. Il sud est asiatico chiederà latte e latticini: è un mercato che si apre, starà a noi dotarci di strumenti per cogliere a pieno l’occasione con una politica di commercializzazione e con filiere adeguate. Gli strumenti ci sono, il cambiamento cui siamo chiamati è di tipo culturale.”

Radio Sound