Il comitato No tube sfida il Sindaco di Ferriere, Antonio Agogliati, a sostenere in un incontro pubblico le affermazioni che ha fatto circa il progetto di impianto idroelettrico sul torrente Grondana.
Il 20 dicembre scorso il comitato No tube ha presentato alla stampa le osservazioni al progetto citato. Queste osservazioni hanno messo in evidenza un ampio spettro di rischi, problemi, contraddizioni, inconsistenze, dati non realistici che emergono dalla documentazione progettuale prodotta dai tecnici della Val Nure Srl (società partecipata al 95% da EVA Energie Valsabbia di Brescia e al 5% dal Comune di Ferriere). Si va dai rischi idrogeologici a quelli ambientali, dagli errori di carattere idrologico all’aperta contraddizione con il dettato di molte norme di pianificazione.
In seguito a un passaggio televisivo in cui il comitato ha brevemente presentato le osservazioni prodotte, è stato riportato dall’annunciatrice quanto segue:
“Non è vero che il terreno che andrebbe a ospitare la centralina idroelettrica sul Grondana è franoso. Il comitato No tube dichiara cose false e inesatte”.
E’ questa la replica del sindaco di ferriere, Antonio Agogliati, secondo il quale le perizie e le indagini territoriali dicono appunto il contrario.
Le affermazioni del Sindaco sono molto gravi e, queste sì, del tutto lontane dalla realtà. Infatti le osservazioni presentate dal Comitato – che per la parte idrogeologica qui richiamata sono state scritte dal Prof. Giuseppe Marchetti, professore emerito di geologia all’Università di Pavia e massimo esperto della geologia delle valli Piacentine – non sono basate su valutazioni proprie, ma, al contrario, non fanno altro che evidenziare ciò che i progettisti hanno scritto all’interno dello Studio di Impatto Ambientale presentato alla Regione. E’ cioè la stessa Azienda proponente che alle pagine 88 e 89 dello Studio di Impatto Ambientale porta le seguenti affermazioni:
– “le tratte lungo strada attraversano prevalentemente aree in frana quiescente e, limitatamente a due brevi tratti (per circa 100 e 250 m), aree in frana attiva”;
– “le tratte lungo pista sterrata esistente …….. attraversano aree in frana quiescente (per circa 200 m) e un’area in frana attiva (per circa 150 m)”;
– “le tratte esterne ai tracciati esistenti … attraversano aree in frana quiescente e limitatamente un’area in frana attiva (per circa 250 m)”.
La cosa è ben chiara e confermata dalle due mappe che riportiamo in allegato, dove in rosa si vedono le aree di frana attiva attraversate dalla condotta forzata, già citate dai progettisti. Le mappe sono prese dalle Carte Tecniche della Regione Emilia Romagna. Addirittura la documentazione sul dissesto allegata al PSC del Comune di Ferriere documenta (come potrebbe non farlo?) la presenza di queste frane.
E’ inoltre stata confutata dal professor Marchetti, attraverso rilievi e materiale fotografico, l’affermazione dei progettisti secondo cui i corpi di frana attraversati “..non mostrano segni di attivazione recente..”.
Il comitato no tube sfida dunque il Sindaco di Ferriere a ripetere e a argomentare le sue affermazioni secondo cui il comitato stesso direbbe cose false e non vi sarebbero invece frane attraversate dal progetto. Vista però la gravità delle affermazioni e – soprattutto – visto il rischio idrogeologico che il progetto apporterebbe alla Valle, chiediamo che il tutto avvenga in un incontro pubblico, di fronte ai cittadini, che potranno così decidere chi davvero afferma cose false e inesatte.