Un busto di Ricchetti del Casali esposto alla mostra della Grande Guerra

Il marchese Alessandro Casali di Monticelli fu l’unica medaglia d’oro piacentina della Grande Guerra. Nato nella nostra città nel 1894 morì a Wolkovniak (Carso) nel 1917, a soli 21 anni.

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La sua figura è ricordata in un apposito spazio a lui dedicato – a cura del Comitato di Piacenza dell’Istituto per la storia del Risorgimento – nell’ambito della mostra sulla Grande Guerra organizzata dalla Banca di Piacenza a Palazzo Galli (resterà aperta sino al 16 gennaio; visite ad invito, richiedibili agli sportelli dell’Istituto di credito locale). In questo spazio è esposto anche il busto dell’eroe piacentino opera di Luciano Ricchetti ed attualmente conservato presso la famiglia. Un secondo busto – come ha scritto nei giorni scorsi Ferdinando Arisi – della medaglia d’oro, sempre realizzato da Luciano Ricchetti (e che si distingue da quello in mostra perché Alessandro Casali è raffigurato con l’elmetto) è conservato dall’Associazione Combattenti, nella propria sede che sorge nella piazza dedicata nella nostra città al Casali (allo stesso, come è noto, è dedicata anche una scuola superiore).

La figura di Alessandro Casali di Monticelli è illustrata sul Dizionario Biografico Piacentino (1860-1980) edito dalla Banca di Piacenza nel 2000 da una scheda redatta dal compianto Riccardo Delfanti, le cui benemerenze in campo combattentistico sono ben note.

Alessandro Casali lasciò, nel 1915, il Politecnico di Torino dove studiava ingegneria per arruolarsi nell’esercito; divenne sottotenente di complemento nel 92° Fanteria, Brigata “Basilicata”, con la quale combatté sul Col di Lana. Trasferito nell’82°, passò nella zona carsica, meritandosi un encomio solenne e una promozione da tenente a capitano per merito di guerra. Nell’ottobre 1917 il 1° Battaglione, di cui faceva parte il Casali, subì un forte attacco sulle pendici del Wolkovniak; molti furono i morti, i feriti e i prigionieri. Il Casali, due volte colpito, nonostante le ferite riportate, assunse ugualmente il comando dell’81° Fanteria, ma fu colpito a morte nel tentativo di riconquistare le posizioni perdute sui monti del Wolkovniak. Alla sua memoria fu conferita la medaglia d’oro al valor militare; l’unica, come già detto, concessa a un piacentino durante la prima guerra mondiale.

Alla figura di Alessandro Casali ha dedicato un accurato studio il conte Giuseppe Salvatore Manfredi già presidente del Comitato di Piacenza dell’Istituto per la storia del Risorgimento.