Una volta c’era il genitore che prudentemente metteva il lucchetto al telefono di casa per evitare che le conversazioni troppo facili dei figli gli costassero bollette esorbitanti. Un metodo piuttosto drastico per fare economia domestica che, in tempi di cirsi, andrebbe benissimo anche per ridurre le spese del Comune di Piacenza. E’ notizia di questi giorni, infatti, che il Comune dovrà pagare a Telecom Italia spa 200mila euro in più del previsto per le spese di telefonia fissa e trasmissione dati. Se si considera che la spesa impegnata per il 2010 era stata di 304.066 euro, si comprende come lo scarto sia piuttosto consistente. La spiegazione di questa ingente maggiorazione di spesa sta nel massiccio incremento di telefonate dai telefoni fissi a quelli mobili, come si evince dallo scritto contenuto nella determina dirigenziale. «Negli ultimi anni si è riscontrato un aumento esponenziale del traffico fonia in direzione della rete mobile (cellulari) tanto da raggiungere, attualmente, oltre il 75% dei costi totali del traffico telefonico. Considerando che le tariffe fisso-mobile sono nettamente più alte delle tariffe fisso-fisso, tale traffico ha generato un incremento dei costi complessivi