Le mafie sono organizzazioni che uccidono la speranza e i sogni

Le mafie non si combattono con le manette o con le sentenze. C’è bisogno dell’impegno ordinario di tutti, bisogna partire dalla scuola per acquisire consapevolezza.

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E’ chiaro il messaggio di Antonio Nicaso, giornalista, scrittore e storico delle Organizzazioni Criminali oggi a Piacenza per una serie di incontri con la cittadinanza e soprattutto con gli studenti perché come ha affermato – le mafie temono più la scuola delle manette, la conoscenza è un’arma efficace per combattere le mafie e i giovani non devono solo capirle ma decidere subito da che parte stare.

Il fenomeno delle infiltrazioni mafiose è in forte espansione anche al nord e in alcune regioni, denuncia Nicaso- le mafie si comportano come eserciti d’occupazione, hanno la vocazione al comando, controllano anche il battito cardiaco delle persone, investono e vanno dove c’è ricchezza. A volte si presentano con la faccia dell’imprenditore o del prestanome, dopo gli investimenti e gli insediamenti tendono al radicamento. In qualunque contesto sono sempre dannose e pericolose.

Ecco perché Nicaso sottolinea l’importanza di partire dalla consapevolezza, di prendere atto della presenza mafiosa, di avere il coraggio di dire che ci sono e di non nasconderle pensando di danneggiare il territorio. Le mafie sono organizzazioni che uccidono la speranza e i sogni