Oggi sono tre i salumi del nostro territorio che vantano la Denominazione di origine protetta, coppa, salame e pancetta piacentini marchiati Dop, ma di eccellenze locali si parlava già dalla metà del ‘500. Il conte Giulio Landi nelle sue opere spese parole di grande apprezzamento per gli insaccati piacentini e anche per i formaggi. La lavorazione delle carni di maiale ha radici ancora più antiche. Nel nostro territorio risale addirittura all’epoca carolingia. Documenti del IX secolo, provenienti da Bobbio, dimostrano che l’uomo più pagato nella corte era il “magister porcarium”, colui che si occupava dei maiali. L’appuntamento di ieri sera de “La pentola dei Sapori” alla corte Faggiola è stata una nuova occasione per “imparare” gustando. Il professor Mauro Sangermani, presidente dell’Accademia della cucina piacentina (che partecipa al progetto insieme alla Provincia, agli stessi padroni di casa della Faggiola e all’istituto alberghiero, ha offerto un preambolo storico al menù proposto dallo chef Massimo Bergamaschi, affiancato in cucina dal docente Francesco Franzese. Salumi, ovviamente, in apertura, con speciale fagottino al salame piacentino Dop. A seguire pappardelle al ragù di cinghiale, coniglio in fricassea e latte in piedi, nel più puro stile piacentino. Ventiquattro i presenti che hanno accolto con un lungo applauso chef e collaboratori, i giovanissimi studenti dell’istituto alberghiero piacentino, che, molto professionali in tenuta da sala, hanno coronato con un eccellente servizio la bontà dei piatti. A fare gli onori di casa il professor Roberto Belli, presidente della Faggiola, che ha ripercorso il secolo di storia della corte, oggi in parte ristrutturata e adibita a ristorante didattico, preziosa e attrezzata location per le esercitazioni e le esperienze “sul campo” degli oltre 800 iscritti dell’alberghiera. “Qui i ragazzi – ha detto Belli – si allenano a diventare gli eredi della tradizione enogastronomica piacentina”, mentre fuori la neve offriva lo spettacolo di una corte interamente imbiancata. Prossimo appuntamento a gennaio, ma il menù rimane ancora segretissimo.
