Nella giornata di oggi si è tenuta l’ultima puntata della trattativa tra Organizzazioni Sindacali, Rsu e Amministrazione del Comune di Piacenza, trattativa che era arrivata in Prefettura a causa del tentativo di conciliazione richiesto dai sindacati per provare a sbloccare la situazione che si era irrigidita.
“Pur riconoscendo i passi in avanti compiuti nella trattativa relativamente alle stabilizzazioni di 19 lavoratori precari, alle progressioni delle categorie basse ( A e B), ai criteri della produttività più equi rispetto agli anni precedenti, all’aumento di 2 euro dei buoni pasto”– dichiara Roberta Roncone della Cisl Funzione Pubblica – “riteniamo che ci siano alcuni punti sui quali non sono stati raggiunti i risultati da noi auspicati.
Il primo punto sul quale non siamo soddisfatti riguarda le progressioni orizzontali: dal primo all’ultimo incontro che abbiamo fatto con l’Amministrazione, la Cisl ha chiesto di aggiungere risorse del fondo (rispetto ai 60 mila euro proposti) per consentire alle altre categorie di lavoratori di progredire, anche in percentuale. Il 2010 è infatti l’ultimo anno utile per utilizzare questo strumento di valorizzazione dei lavoratori, in vista del blocco della contrattazione imposto dalla manovra finanziaria del giugno scorso. Rispetto al categorico rifiuto iniziale, l’Amministrazione ha aperto alle progressioni per le categorie basse A e B (25% del totale). Siamo contenti che venga data una risposta a questi lavoratori che hanno stipendi che non superano i 1000 euro medi, ma rimaniamo convinti che ci fosse lo spazio per dare la possibilità di consolidare una quota di risorse anche agli altri dipendenti che costituiscono il 75% del totale dei dipendenti comunali.
La Cisl Funzione Pubblica aveva chiesto inoltre una ulteriore diminuzione della incidenza della performance individuale, 34% anziché 40%, sulla produttività, puntando maggiormente su quella di Ente e struttura basata sugli obiettivi della Giunta e aveva richiesto che venissero scorse le graduatorie di concorsi interne ancora vigenti per sostituire posti resisi vacanti nel corso degli anni a seguito di cessazioni o pensionamenti.
A tutte queste richieste la risposta è stata negativa e riteniamo che l’Amministrazione stia perdendo una possibilità per valorizzare i propri dipendenti, sia in termini economici che di riconoscimento professionale.
Anziché ricoprire tanti posti vacanti con mobilità di altri lavoratori presi da altri enti, si dovrebbe puntare sulle professionalità interne. Ci sono persone che sono ferme nella stessa posizione da 20/30 anni; questo dato la dice lunga sull’attenzione del Comune nei confronti dei propri lavoratori. Se il Sindaco può vantare servizi pubblici di così alta qualità, deve ringraziare i suoi dipendenti, il loro senso di responsabilità, la loro professionalità, che deve essere – a nostro avviso – adeguatamente valorizzata.
Di fronte all’impossibilità di ulteriori margini di trattativa, e addirittura del rischio paventato di perdere anche i parziali risultati raggiunti dopo mesi e mesi di incontri, abbiamo deciso di sottoscrivere l’accordo, soltanto per il senso di responsabilità nei confronti dei lavoratori.
Auspichiamo però che l’Amministrazione riveda alcune decisioni e decida di dare un riconoscimento ai dipendenti per il lavoro che svolgono e per i servizi che danno alla comunità piacentina, servizi ai primi posti nella classifica italiana di gradimento dei cittadini.