Tomato Word: La riforma della PAC dopo il 2013, scenari e prospettive

L’assessore all’Agricoltura Filippo Pozzi ha partecipato questa mattina all’incontro, organizzato all’interno di “Tomato Word” dal titolo “La riforma della PAC (Politica agricola comune) dopo il 2013, scenari e prospettive”. All’incontro hanno partecipato anche l’assessore regionale Tiberio Rabboni, il presidente del distretto del pomodoro Pier Luigi Negri e, in collegamento telefonico da Bruxelles Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo.

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Il recente documento sulla comunicazione della PAC dopo il 2013 redatto dal Commissario europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos ha costituito la base degli interventi utili per predisporre un contributo finale e condiviso dal Paese e da altri Paesi della Comunità, come ha auspicato l’assessore Rabboni, che dovrà influenzare le proposte legislative (tra luglio e settembre 2011) che culmineranno concentrato l’approvazione definitiva della nuova Pac.
I contenuti del Documento sono stati illustrati dall’assessore Filippo Pozzi. “Obiettivo centrale è la promozione di una crescita intelligente, sostenibile e solidale – ha spiegato Filippo Pozzi , crescita che l’Europa ha quantificato in un 70% di aumento del fabbisogno alimentare al quale l’agricoltura è chiamata a dare risposta, ma che non può non essere inserita in un contesto europeo più ampio che deve prevedere il miglioramento della reti di distribuzione degli alimenti e facilitare l’accesso al cibo per una vera lotta alla povertà”. L’assessore Pozzi chiede anche che l’Europa riconosca all’Agricoltura una serie di “valori aggiunti” primo fra tutti la salvaguardia del territorio, non solo come ‘buone pratiche’, ma anche e soprattutto mediante un riconoscimento economico in termini di maggiori contributi. “Su questo fronte – ha spiegato Pozzi, la Provincia di Piacenza in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e le Associazioni, ha avviato uno studio che dovrà argomentare questa tesi, dimostrando il valore dell’agricoltura in termini di tutela del territorio, di mantenimento occupazionale nelle aree rurali e di lotta al cambiamento climatico.” Altro tema scottante riguarda i contributi erogati dalla UE per ogni ettaro di terreno sfruttato, scelta che non convince affatto. ” I contributi devono riferirsi al valore delle produzioni – ha detto l’assessore Pozzi – e al contesto nel quale si opera, non certamente all’estensione dei territori destinati” Se così fosse, come ha successivamente chiarito l’assessore Rabboni, l’Italia con i suoi 8 milioni di ettari vedrebbe dimezzati i contributi che passerebbero dai 4,3 miliardi di euro attuali a 2,9 miliardi.
Ma Dacian Ciolos, in una sua dichiarazione, ha confermato che ci sarà “una rivisitazione del modo in cui avverranno i pagamenti diretti” e ha sottolineato la sua intenzione di riproporre la questione di un “tetto ai pagamenti per azienda, già discusso e respinto dagli Stati membri in occasione dell’Health check della Pac”.
Paolo De Castro, presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, ha sottolineato che “La Pac necessita di interventi immediati”, ricordando che, oltre a discutere del futuro, è necessario dare risposte immediate alla crisi che stanno vivendo gli agricoltori europei legata alla volatilità dei prezzi e all’instabilità dei mercati.