Avrebbe ammesso di aver compiuto alcune leggerezze, spiegando, però, di non aver mai né chiesto denaro né di averlo preso. Ha rilasciato dichiarazioni spontanee, ieri mattina, al giudice per l’udienza preliminare Gianandrea Bussi, Rita Perazzi, l’ex funzionaria della procura accusata dal pm Antonio Colonna di concussione, favoreggiamento e rivelazione di segreti d’ufficio. Assistita dai suoi legali, il piacentino Francesco Paladino e Antonio Andreozzi, la Perazzi ha parlato per circa un quarto d’ora. “E’ stato tutto un fraintendimento”, ha affermato, perché lei al telefono disse a un’amica dell’Agenzia delle Entrate (indagata anch’essa) che i carabinieri l’avevano denunciata. Il processo è stato rinviato al 22 dicembre, per far sì che i difensori possano comprendere meglio alcune intercettazioni ambientali. La Perazzi venne arrestata il 10 febbraio 2009 dai carabinieri, perché ritenuta la persona che avrebbe informato alcuni imprenditori di indagini aperte sul loro conto. Informazioni che sarebbero state rilasciate dietro il pagamento di un compenso.