Studenti piacentini in piazza per aderire allo sciopero generale.AUDIO

Nella Giornata internazionale degli studenti, anche i giovani piacentini sono scesi in piazza, per aderire allo sciopero generale per tutti i settori della conoscenza, indetto da FLC (Federazione Lavoratori della Conoscenza) CGIL. La manifestazione, partita da Largo Baciocchi, ha unito Scuola, Afam (Alta Formazione Artistico Musicale), Università e formazione professionale e ricerca, per contrastare i tagli di quasi 8 miliardi alla scuola pubblica, contro un investimento di 250 milioni di euro a favore delle istituzioni private.

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Gli studenti chiedono di abolire la legge 30 sul precariato e la legge Gelmini. Carlo Pallavicini, studente all’università, precario e militante Giovani Comunisti ha avanzato alcune proposte, tra cui un reddito finanziario per gli studenti universitari con fondi che potrebbero essere trovati tassando le rendite finanziarie. Le conclusioni sono state invece affidate a Manuela Calza di CGIL. Secondo la sindacalista oggi ad essere a rischio non è solo il futuro dei ragazzi, ma quello dell’intero paese.

Il 17 novembre rappresenta simbolicamente la giornata internazionale di mobilitazione studentesca. La scelta di tale data non è stata casuale, infatti il 17 novembre 1939 vennero arrestati e uccisi dai nazisti centinaia di studenti cecoslovacchi colpevoli di essersi ribellati alla guerra. Con l’occasione del ricordo di tale barbarie si unisce quindi la necessità di rimarcare l’importanza del diritto allo studio, sancito in Italia dall’articolo 34 della Costituzione.

Un settore Istruzione, quello del nostro Paese, che sembra non trovare pace. Non bastavano i tagli orizzontali messi in atto dal duo Gelmini-Tremonti in questi due anni di Governo Berlusconi. Una riforma che ha lasciato a casa migliaia di precari (15.010 unità solo in Emilia-Romagna) e personale Ata, ridotto il tempo pieno, cancellato le graduatorie dei ricercatori e fatto mancare servizi essenziali alle scuole e agli atenei d’Italia, provocandone in taluni casi la chiusura.

Pensavamo bastasse e avanzasse, invece no, quest’esecutivo allo sbando e in completo stato confusionale sta facendo terra bruciata di tutto quanto trova intorno a se.  In questi ultimi giorni abbiamo assistito al balletto di cifre riguardante il taglio alle borse di studio, prima smentito  clamorosamente dalla Gelmini, poi ammesso con conseguente maxi-emendamento volto a ripristinare in parte la situazione, anche se tutt’oggi resta un saldo negativo di circa 500 milioni di euro all’università e alla ricerca, a cui vanno ad aggiungersi i fondi-regalo destinati alle scuole paritarie.

Come giovani  dell’Italia dei Valori cogliamo l’occasione per chiedere che tutte le forze politiche prendano in considerazione alcune proposte da noi elaborate che elenchiamo di seguito:

1)i 250 milioni di euro che il Governo intende “donare” alle paritarie devono essere immediatamente destinati alla reintegrazione dei precari della Scuola Pubblica;

2)la revoca integrale dei tagli alle borse di studio e lo stop assoluto ai finanziamenti alle paritarie

prima del ripristino integrale dei tagli effettuati sin dalla legge 133/08;

3) la ridefinizione chiara dei metodi e delle misure di finanziamento all’istruzione pubblica e privata.

Andrea Fossati – Coordinatore giovani Idv Piacenza

Samuele Raggi – Consigliere provinciale Idv Piacenza

In fondo si possono ascoltare gli audio delle interviste effettuate durante la manifetazione.