E’ cominciato ieri mattina il processo a carico di Adriano Becchimanzi, ritenuto responsabile di aver tentato di raggirare una piacentina di 84 anni. La donna, lo scorso febbraio, era stata avvicinata con il classico trucco della conoscenza di un suo parente. L’uomo, secondo le accuse, si era presentato come amico di un nipote a cui avrebbe dovuto, a Roma, spedire una parte di un computer. Il giovane disse all’anziana di volere 4.500 euro, come controvalore del pezzo. La donna si recò in banca, accompagnata dal ragazzo, ma le cassiere si insospettirono e non le diedero il denaro. L’84enne riuscì solo a farsi consegnare mille euro, ma quando uscì dalla banca il giovane era scomparso. Scontro procedurale tra accusa e difesa sull’acquisizione di alcuni atti. L’avvocato del ragazzo ha chiesto che venga effettuato in aula un riconoscimento tra la vittima e l’imputato. Il processo è stato rinviato al 14 marzo.