Mcl: si al congedo paterno, no all\’accorpamento di Parma e Piacenza

Il Movimento Cristiano Lavoratori di Piacenza esprime la propria soddisfazione in merito alla delibera dell’Assemblea Legislativa dell’Euro Parlamento che regolamenta il  congedo paterno, dall’ambiente lavorativo, per almeno 2 settimane dalla nascita del proprio figlio. La proposta deliberativa è stata  altresì estesa alle famiglie adottive e conviventi. Essa va in soccorso al congedo di maternità, previsto per legge in ogni paese europeo, che prevede  20 settimane di astensione lavorativa per le madri ed introduce regole severe per mantenere e tutelare il posto di lavoro dall’inizio della gravidanza al sesto mese dalla fine del congedo di maternità.

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Questa decisione, assunta dal massimo organismo politico Europeo, porta, a nostro avviso, un importante  impulso positivo alla natalità del nostro Paese e  può divenire  faro di speranza per un futuro più roseo per l’Italia, in questo momento di grande smarrimento.

 

Il Movimento Cristiano Lavoratori di Piacenza esprime la propria contrarietà in merito al disegno di legge atto a ridurre il numero delle Province con meno di 500 mila abitanti al fine di diminuire i costi dello Stato. In particolare la nostra Provincia, se questa proposta che  conta 60 firmatari tra cui il deputato UDC Mauro Libè divenisse legge, verrebbe accorpata  alla Provincia di Parma, come pubblicato dalla stampa locale nei giorni scorsi.

Tale proposta, analizzata da parte nostra non dal  punto di vista politico (non abbiamo né le capacità né le competenze), porterebbe un ulteriore impoverimento del potere decisionale economico ed istituzionale della nostra città: già troppi centri decisionali, a nostro avviso,  sono stati “spostati” da Piacenza alla città ducale.

Il Mcl auspica,  in primo luogo,  che in merito a questa proposta che porterebbe un ulteriore svuotamento/impoverimento  della nostra realtà, le nostre Istituzioni si oppongano con fervore e, in secondo luogo, propone la valutazione di eventuale accorpamento di servizi, nel rispetto delle singole realtà ed autonomie, come già realizzato in altri importanti Enti locali, anche piacentini, istituendo un’unione di “Province”.