L’Amministrazione comunale rende noto che il provvedimento di rimozione delle biciclette posteggiate al di fuori degli spazi consentiti, nei pressi della stazione ferroviaria, sarà attuato a partire dall’inaugurazione ufficiale del riqualificato piazzale Marconi, prevista entro la fine di novembre.
“Di lì in avanti – precisa il sindaco Roberto Reggi – i controlli saranno rigorosi e frequenti, come peraltro abbiamo già ampiamente annunciato, con addebito delle spese di rimozione ai proprietari. Senza per questo venir meno all’impegno di rispettare i diritti di tutti i cittadini: da una parte, il deposito custodito risponde all’esigenza di chi chiede maggiore sicurezza e vuole avere la garanzia di ritrovare la propria bicicletta, magari di pregio, al rientro da una giornata di lavoro; dall’altra, chi sceglie di posteggiare il proprio mezzo gratuitamente e all’aperto può continuare a farlo, purchè nelle aree appositamente riservate”.
“Ritengo che non sia dignitoso, per una questione di decoro pubblico, lasciare piazzale Marconi in balia di un uso disordinato e selvaggio degli spazi, ancor più dopo l’importante intervento di risistemazione che abbiamo portato avanti: è uno dei biglietti da visita della città – ricorda il sindaco – e credo sia giusto presentarlo nel modo migliore a chi esce dalla stazione. Invito tutti a riflettere anche su questo, accantonando polemiche fini a se stesse e chiusure pregiudiziali: i problemi si risolvono confrontandosi e dialogando, come l’Amministrazione ha sempre cercato di fare coinvolgendo sin dall’inizio, in questo percorso, tutte le associazioni dei pendolari”.
“Posso comprendere – conclude Reggi – le iniziali perplessità sull’introduzione di una tariffa, che resta comunque la più bassa in Emilia Romagna, ma è il solo modo per assicurare la presenza costante, nel deposito, del personale addetto alla vigilanza, proteggendo le bici da furti e vandalismi. Lo ripeto: gli spazi esterni e gratuiti, per chi non vuole usufruire di questo servizio a pagamento, continuano ad esserci. Non potremo più tollerare, però, l’occupazione abusiva delle altre aree”.