Forno crematorio a Piacenza, altra offerta della cordata Unieco e Ser. Cim

E’ ancora dell’associazione temporanea d’impresa costituita da Unieco di Reggio Emilia e Ser. Cim di Ferrara l’offerta per la progettazione definitiva ed esecutiva della costruzione e gestione del forno crematorio. Si è chiuso ieri il secondo bando, dopo che le stesse imprese, che avevano partecipato anche al primo, erano state escluse per problemi burocratici.

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Secondo le indicazioni del progetto guida il Centro di cremazione è costituito da un forno crematorio, corredati dai servizi, dai locali accessori e da un giardino delle rimembranze dove disperdere le ceneri quando richiesto.

L’investimento è di poco meno di due milioni di euro, mentre l’opera sarà realizzata con il project financing. Chi realizzerà l’opera ne avrà la gestione per circa trent’anni: la durata esatta sarà indicata nella domanda di partecipazione al bando. La durata massima è scesa a

440 giorni, circa un anno e tre mesi dalla consegna dei lavori.

L’impianto dovrà essere in grado di garantire la capacità di effettuare la cremazione di almeno sei salme al giorno nell’arco di una giornata lavorativa.

Ora inizieranno le valutazioni da parte degli uffici tecnici comunali per verificare la piena regolarità dei documenti presentati: si potrà così conoscere se alla cordata Unieco – Sercim sarà possibile affidare la progettazione e la realizzazione del nuovo impianto di forno crematorio che sarà realizzato al confine con il cimitero comunale di Piacenza.