Riparte Operazione Po lanciata da Legambiente

A otto mesi dallo sversamento nel Lambro, diverse le iniziative per parlare di tutela e valorizzazione del principale fiume italiano

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Anche quest’anno riparte Operazione Po, l’iniziativa di Legambiente volta ad attirare l’attenzione sul maggiore fiume italiano che, con i suoi 652 km, attraversando la pianura padana, sfocia nel mare Adriatico.

L’operazione ha come obiettivo l’avvio di misure concrete che affrontino decisamente i problemi del Po, a partire dalle azioni necessarie a tutelare la sicurezza idraulica delle città e dei paesi situati sulle sue sponde ,e a perseguire il risanamento e la qualità delle sue acque, nonché la valorizzazione delle grandi risorse naturali, paesaggistiche, culturali, che possono sostenere la rinascita economica e garantire un futuro migliore per le popolazioni rivierasche.

La campagna 2010 punterà inoltre l’attenzione sulle nuove problematiche ambientali connesse all’asta fluviale: dalle ipotesi di ritorno al nucleare nella zona di Caorso, ai nuovi progetti di bacinizzazione che condurrebbero ad uno squilibrio degli ecosistemi fluviali ed una modifica del trasporto solido che prevedibilmente si ripercuoterà fino alle spiagge del mare Adriatico.

Iniziative volte alla riqualificazione e alla conoscenza dell’area, da sempre oggetto di interesse ambientale, turistico e faunistico a livello internazionale, si svolgeranno lungo il corso del fiume; come evento finale saranno presentate le analisi delle acque effettuate da Legambiente in collaborazione con ARPA Emilia Romagna (Struttura Oceanografica Daphne): prima dello sversamento di petrolio nel Lambro i dati erano incoraggianti, ora si cerca di tirare le somme di quanto il disastro ambientale abbia influito negativamente sugli ecosistemi fluviali.