ASCOLTA AUDIO DI MARCO BERGONZI-Una sala della Provincia alla memoria di Giorgio Perlasca, eroe italiano. Questa la proposta arrivata dal capogruppo Pd Massimo Bergonzi che è stata subito condivisa da tutta la giunta provinciale e che sabato 16 arriverà a compimento con la cerimonia che porterà all’affissione di una targa in quella che finora era chiamata sala Garibaldi 2. E’ il secondo riconoscimento, dopo l’intitolazione di una via nel 2007, che la nostra città dedica a Perlasca, che nell’inverno del ’44-’45 salvò dallo sterminio nazista migliaia di ebrei ungheresi inventandosi il ruolo di Console spagnolo, lui che non era nè diplomatico nè spagnolo. L’annuncio dell’intitolazione è stato dato questa mattina da Bergonzi e dal presidente del consiglio provinciale Roberto Pasquali.
Sarà la sala Garibaldi 2, la sala riunioni al piano terra del palazzo della Provincia, ad essere intitolata a Giorgio Perlasca, nel corso della cerimonia che si terrà sabato prossimo 16 ottobre a partire dalle ore 10.45 e alla quale sono invitati tutti i cittadini che desiderano intervenire. L’annuncio è stato dato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, dal presidente del Consiglio provinciale Roberto Pasquali e dal consigliere provinciale capogruppo del PD Marco Bergonzi, promotore dell’iniziativa che ha raccolto un ampio consenso in via Garibaldi. “Ne abbiamo parlato di ritorno dal viaggio a Mauthausen – ha ricordato il presidente del Consiglio Pasquali – e la proposta del consigliere Bergonzi è stata condivisa e accolta molto favorevolmente dal presidente Massimo Trespidi e dalla Conferenza dei capigruppo. La Sala Garibaldi sarà intitolata ad un eroe italiano che da solo e senza farne parola con nessuno nei moltissima anni successivi ai fatti, salvò la vita a migliaia di Ebrei, strappandoli alla deportazione e alla morte”.
“Giorgio Perlasca è un esempio di eroismo, altruismo e genialità – ha detto Marco Bergonzi –. Nel 2005 proposi l’intitolazione di una strada al Comune di Piacenza, che lo stesso anno gli dedicò una via e mi auguro che l’esempio della Provincia e del Comune di Piacenza sia seguito anche da altri Comuni del nostro territorio, intitolando un luogo ad un eroe italiano che è stato riconosciuto “un Giusto” dal “Tribunale del bene”
(Esiste a Gerusalemme, presso Yad Vashem (il Mausoleo dell’Olocausto che ricorda le vittime dello sterminio nazista) un luogo chiamato Giardino dei Giusti, dove ogni albero piantato ricorda un uomo che durante la Shoah ha salvato almeno un ebreo dalla persecuzione nazista. A idearlo è stato Moshe Bejski, che ha saputo trasformare il suo destino personale in un esempio universale. Perseguitato dai nazisti durante l’invasione della Polonia, è scampato alla deportazione grazie all’intervento di Oskar Schindler. Dopo il conflitto mondiale Bejski ha pagato il debito di gratitudine verso il suo salvatore conducendo una campagna controcorrente affinché Schindler venisse onorato in Israele, al pari di molti altri “gentili” che salvarono la vita ad ebrei nel corso del secondo conflitto mondiale. Nella sua battaglia in favore di tutti i giusti che rischiavano di essere dimenticati, Bejski ha dovuto affrontare una dura opposizione ideologica, ma alla fine è riuscito a far riconoscere il valore straordinario della “memoria del bene” e a mostrare le infinite possibilità di rigenerazione morale anche nei momenti più estremi, e soprattutto a restituire alle vittime la speranza e la forza di ricominci).
“Piacenza sarà così una delle 50 province italiane ad avere un luogo dedicato a Giorgio Perlasca – ha proseguito Marco Bergonzi – mentre molti luoghi in America, Spagna e Ungheria già ricordano l’eroismo di un Italiano che si finse spagnolo per salvare la vita di migliaia di Ebrei. Solo negli anni 80, riconosciuto da alcuni cittadini ungheresi, allora bambini, si conobbe la storia di quest’uomo che non parlò mai del suo passato e ciò che lo rese “Un Giusto””.
“Quella di Giorgio Perlasca è la straordinaria vicenda di un uomo che, pressoché da solo, nell’inverno del 1944-1945 a Budapest riuscì a salvare dallo sterminio nazista migliaia di ungheresi di religione ebraica inventandosi un ruolo, quello di Console spagnolo, lui che non era né diplomatico né spagnolo.
Tornato in Italia dopo la guerra la sua storia non la racconta a nessuno, nemmeno in famiglia, semplicemente perché riteneva d’aver fatto il proprio dovere, nulla di più e nulla di meno.
Se non fosse stato per alcune donne ebree ungheresi da lui salvate in quel terribile inverno di Budapest la sua storia sarebbe andata dispersa. Queste donne, a fine degli anni ’80 misero sul giornale della Comunità ebraica di Budapest un avviso di ricerca di un diplomatico spagnolo, Jorge Perlasca, che aveva salvato loro e tanti altri correligionari durante quei mesi terribili della persecuzione nazista a Budapest e alla fine della ricerca ritrovarono un italiano di nome Giorgio Perlasca.
Il destino decise che la storia di Giorgio Perlasca venisse conosciuta e ora il suo nome si trova a Gerusalemme, tra i Giusti fra le Nazioni, e un albero a suo ricordo è piantato sulle colline che circondano il Museo dello Yad Vashem.
La storia di Giorgio Perlasca dimostra come per ogni individuo è sempre possibile fare delle scelte alternative anche nelle situazioni peggiori, in cui l’assassinio è legge di stato e il genocidio parte di un progetto politico.
A chi gli chiedeva perché lo aveva fatto, rispondeva semplicemente: “. . . ma lei, avendo la possibilità di fare qualcosa, cosa avrebbe fatto vedendo uomini, donne e bambini massacrati senza un motivo se non l’odio e la violenza?”. (Tratto dal sito giorgioperlasca.it)
Sabato 16 ottobre, ore 10.45 Cerimonia di intitolazione della Sala Garibaldi 2 a “Giorgio Perlasca: un eroe italiano” .
Ore 10.45 Saluti e presentazione dell’iniziativa.
Ore 11 Incontro con Franco Perlasca, e proiezione del documentario “La storia maestra di vita, l’esempio di Giorgio Perlasca, Giusto fra le Nazioni”
Ore 11.45 Intitolazione della Sala.