Grazie ad Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo, ieri 27 ex bambini di strada Karimojong, raccolti dalla polizia a Kampala, capitale dell’Uganda, e affidati alla Ong piacentina per ritrovare le loro famiglie, sono ritornati a casa.
Da sabato scorso, infatti, Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo si sta occupando, insieme alla parrocchia di Iriiri, di 86 bambini di strada costretti dalle loro famiglie a ricercare nelle strade di Kampala una via di fuga a una vita di stenti e alla povertà diffusa nella regione del Karamoja. L’Ong piacentina, grazie a un progetto di protezione dell’infanzia vulnerabile, di cui è responsabile l’operatrice espatriata Pierangela Cantini, in questi giorni si sta prendendo cura di questi piccoli, di età compresa tra i 2 e i 12 anni, la maggior parte dei quali molto piccoli, garantendo loro una prima accoglienza psico-sociale, cure mediche di base e il diritto al cibo.
“Nei giorni scorsi – riferisce l’operatrice della Ong, Pierangela Cantini – appena entrati nel centro di Iriiri, cinque o sei bambini, di età non superiore ai due anni, sono venuti sorridendo a stringerci le mani. È questo il primo impatto, disarmante e sorprendente, per chi varca il cancello del nostro centro di prima accoglienza.”
L’obiettivo di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo è quello di ritrovare le famiglie di questi ex bambini di strada, un problema sempre più grave in Uganda. Molteplici sono i motivi alla base del fenomeno: la fame, le carestie, le razzie di bestiame da un lato; il sogno di un guadagno facile, i beni di consumo e il benessere nel mito della grande città dall’altro. I bambini vengono mandati così nella capitale Kampala allo scopo di raccogliere elemosine, piccoli oggetti o più semplicemente fagioli e farina, per contribuire alla misera vita delle loro famiglie rimaste in Karamoja. Ad essere coinvolti sono bambini sempre più piccoli, addirittura di 2-3 anni, costretti a rischiare la vita nel traffico e nei marciapiedi di Kampala.
Non appena raccolti dalla polizia e rimpatriati in Karamoja, il compito affidato ad Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo è quello di ritrovare le loro famiglie e reintegrarli nelle loro comunità di origine. Missione non sempre facile: oltre ad appartenere a gruppi etnici eterogenei, alcuni bambini non parlano, oppure hanno paura di ritornare a casa. “Malgrado queste difficoltà – riferisce Pierangela Cantini -, per 27 degli 86 bambini arrivati nel nostro centro di accoglienza, siamo già riusciti a ritrovare i rispettivi familiari, genitori o parenti prossimi. È già un grande successo, concretizzato dal lavoro degli operatori locali e dei collaboratori Italiani”.
“Nei prossimi giorni – conclude – prevediamo di riuscire di ritrovare i familiari di altri 42 bambini. La nostra Ong ha già preso accordi inoltre per affidare i restanti 17 bambini al Centro delle suore di Madre Teresa di Moroto. Questo per garantire loro, oltre ai diritti base, quali cibo e salute, anche l’affetto materno e lo spirito di accoglienza delle suore di Madre Teresa. Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo si farà carico di sostenere le religiose, per affiancarle nel loro lavoro quotidiano, con derrate alimentari, acqua, materassi, coperte e tutto l’indispensabile per la futura accoglienza di base dei 17 bambini, compreso il supporto finanziario per il pagamento di 3 operatrici sociali”.