Importante convegno a Piacenza sul trattamento delle lesioni alla spalla

 

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Oltre duecento tra medici, infermieri e fisioterapisti oggi a convegno a Piacenza per fare il punto sulle diverse possibilità terapeutiche nella lesione dei muscoli rotatori della spalla (periatrite). L’evento formativo, che si è svolto questa mattina nella sala colonne dell’ospedale di Piacenza, è stato promosso dal dipartimento di Chirurgia specialistica ortopedica dell’Ausl di Piacenza. “Il trattamento di questa patologia – spiega il direttore Carlo Fioruzzi, responsabile del convegno – può essere estremamente poliedrico, utilizzando farmaci, fisioterapia e chirurgia”.

Per questo il parterre di relatori – tra i massimi esperti italiani – ha spaziato tra le varie professionalità sanitarie coinvolte per affrontare il problema: ortopedici, anestesisti, algologi, fisiatri e fisioterapisti. Presenti anche diversi medici di famiglia.

“Si tratta di una patologia molto diffusa – continua il dottor Fioruzzi – che oltre i 50 anni progredisce fino al sessanta per cento della popolazione”. La lesione può dipendere da situazioni diverse a seconda dell’età: “Nei giovani può dipendere da problemi di sovraccarico funzionale di tipo sportivo o lavorativo. In età più avanzata da fattori usuranti e degenerativi”. Come si diceva, il trattamento può essere diverso a seconda dei casi e spaziare dalla somministrazione di farmaci alla fisioterapia, alle terapie algologiche fino al ricorso alla chirurgia (mininvasiva artroscopica o meno). “L’indicazione alle varie possibilità dipende non solo dalla gravità della lesione evidenziata con le indagini radiologiche – aggiunge il direttore del dipartimento di chirurgia specialistica – ma soprattutto dalla gravità della situazione clinica, dall’età e dalle esigenze funzionali del singolo paziente”.

“A seconda del tipo di danno funzionale – aggiunge Pietro Maniscalco, direttore dell’unità operativa di Traumatologia dell’ospedale di Piacenza – l’approccio deve essere modulato per età, attività, persona e assetto psicologico”. Tra gli aspetti più interessanti emersi questa mattina anche il fatto che non sempre ottimi trattamenti chirurgici danno risultati su alcuni pazienti psicologicamente labili perché l’approccio deve essere soggettivo.

Spesso si registrano infatti due tendenze contrapposte e comunque non sempre efficaci: un approccio eccessivamente conservativo o, più spesso (e con maggiori rischi) un approccio eccessivamente interventistico.

Altro aspetto importante emerso oggi è quello dell’importanza del ruolo di corretto percorso diagnostico: prima di arrivare a una risonanza magnetica servono passaggi preventivi come lastre ed ecografia. La risonanza va limitata a quei casi in cui è elevata la probabilità di dover ricorrere a un intervento chirurgico e solo su richiesta di uno specialista.

Le relazioni hanno messo in evidenza anche l’assoluta importanza dell’aspetto riabilitativo. Tra le peculiarità in questo ambito va segnalata l’efficacia del trattamento in acqua presentato da uno dei massimi esperti nazionali del settore e dell’efficacia preventiva di una rieducazione funzionale della mescolatura intrinseca della spalla che spesso riesce a evitare futuri trattamenti chirurgici.

Il convegno di stamattina ha raccolto a Piacenza esperti di caratura nazionale. La nostra azienda ha colto l’occasione per presentare anche le proprie esperienze più importanti, svolte su tutto il territorio negli ospedali di Piacenza, Fiorenzuola e Castelsangiovanni. Oltre alle equipe ortopediche guidate da Fioruzzi, Maniscalco e Giuseppe Leddi (direttore Ortopedia di Castelsangiovanni), hanno relazionato Fabrizio Micheli (direttore della Terapia del dolore) Massimo Nolli (direttore del dipartimento delle terapie intensive, anestesiologia, terapia del dolore e cure palliative), il fisiatra Francesco Fichera e la radiologa Marina Bionda. Folta la platea di presenti: oltre duecento i partecipanti giunti da province anche extra regionali.