“Nessuna questione morale nella Cgil di Piacenza”. A parlare è il segretario della Camera del lavoro, Paolo Lanna, dalla conferenza stampa fiume convocata questa mattina durante la quale, a sei mesi dalla sua elezione a timoniere della Cgil, fa il punto dell’annus horribilis di via XXIV Maggio sgombrando il campo dalle polemiche: “Guardiamo al futuro con una nuova classe dirigente di giovani”.
Il segretario, che non ha rilasciato interviste né prima né dopo la conferenza stampa, ha quindi affrontato i tre punti cruciali e su cui è stato versato più inchiostro durante questo anno e mezzo: i conti fantasma della Fiom, i tesseramenti fasulli dello Spi e la questione Dragoni (i voti della lista alternativa dello Spi durante il congresso di marzo). “Non esiste nessuna questione morale- ha attaccato Lanna- ci sono solo casi singoli che sono da accertare dalla magistratura ed è chiaro che abbiamo dato mandato ai nostri legali di fiducia di sporgere querela nel caso qualcun altro abbia aperto conti correnti a nome della Fiom”.
Con questo lungo incontro con la stampa, il segretario ha quindi voluto sgombrare il campo dalle “polemiche che si inseguono quotidianamente sui giornali” e mettere a parola fine ad un periodo “di stress per l’organizzazione che sta facendo di tutto per guardare avanti”. Secondo le parole del timoniere della Camera del lavoro, “il sindacato è stato vittima” e, proprio sullo spinoso caso Spi (le deleghe fasulle che permettevano all’organizzazione di introitare le ritenute sindacali dalle pensioni di ignari anziani) Lanna ammette: “C’è stato un corto circuito e idiozia collettiva nel sindacato”. Sul caso del sindacato pensionati c’è quindi “bisogno di chiarezza da parte della magistratura e noi siamo pronti a costituirci parte civile nel caso di rinvio a giudizio” mettendo in chiaro come “il nuovo gruppo dirigente stia facendo di tutto per rimediare al danno” con nuovi tesseramenti che stanno venendo consegnati porta a porta.
Infine, il caso Dragoni, ovvero i 161 voti della lista alternativa dello Spi mai attribuiti durante l’ultimo congresso della Cgil e che ha portato la componente storica del sindacato a passare alle vie legali per vedersi attribuiti i voti: “La fase assembleare è chiusa, qui come a Roma e Bologna- precisa Lanna- e intentare una causa civile contro la Cgil è un grande errore politico”. Il segretario ribadisce quindi “il rispetto delle regole congressuali” e la voglia che “anche la parte storica partecipi alla costruzione di una nuova classe dirigente all’interno del sindacato” e, proprio per questo, “la Cgil non caccerà nessuno ma si deve ritornare ad una discussione politica senza la rivendicazione di posti perché il congresso è chiuso”.