Coldiretti, Bisi a Roma per la task force su crisi del pomodoro

Ci sarà anche il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi alla task force convocata dal Ministro delle Politiche Agricole, su sollecitazione di Coldiretti.

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Questo tavolo, in agenda per lunedì, come annunciato dallo stesso Galan, avrà il compito di verificare e controllare tutto ciò che avviene nella produzione e distribuzione del pomodoro in Italia.

“La crisi, che sta investendo l’intera filiera, sottolinea Bisi, penalizza fortemente i redditi delle aziende agricole mettendo a rischio la produzione e la sopravvivenza di un comparto fondamentale. Il continuo e massiccio sbarco di pomodoro cinese, poi immesso sul mercato come made in Italy, visto che manca l’indicazione obbligatoria in etichetta, provoca una concorrenza sleale nei confronti delle nostre aziende agricole e un pericolo per la sicurezza alimentare dei consumatori. Le conseguenze sono davvero serie: se il pomodoro non sarà più prodotto e trasformato in Italia, cosa ne sarà di tutto il resto della filiera? Sono a rischio reddito ed occupazione per ottomila aziende italiane che su 85 mila ettari di terreno coltivano

pomodoro da destinare alle 173 industrie nazionali dove trovano lavoro 20mila persone”.

“E’ indispensabile, continua Bisi, analizzare urgentemente la situazione, ed è per questo che ringraziamo il Ministro per aver raccolto tempestivamente l’invito del nostro Presidente nazionale Marini alla convocazione della task force; anche perché, purtroppo, dobbiamo “combattere” non solo con la Cina, ma altresì con gli stessi industriali del sud Italia che non rispettano gli accordi sul prezzo e immettono sul mercato prodotto a basso prezzo. Il distretto del Nord, ha sempre lavorato adottando regole chiare e precise non solo seguendo disciplinari di produzione, migliorando la tecnologia e la qualità, ma soprattutto nel rispetto dell’etica sociale, per la tutela della dignità dei lavoratori e del riconoscimento del loro ruolo all’interno del sistema economico e sociale del nostro Paese. In questo quadro, il progetto di una filiera agricola tutta italiana, rappresenta l’unica soluzione per superare la crisi generale del comparto. Il nostro è un progetto fortemente etico che considera il cibo come un diritto, la responsabilità del fare, la trasparenza della filiera, l’interesse e aspettative della gente come priorità”.

“Auspichiamo davvero, aggiunge Bisi, che dall’incontro della task force possano essere prese decisioni definitive tese a contrastare le distorsioni di mercato, come ad esempio la questione dell’etichettatura d’origine che lo stesso Ministro Galan ha definito prioritaria in Italia e in Europa, dichiarando che se non verrà affrontato ”l’Italia farebbe bene a considerare se sussistano ancora le ragioni di una sua partecipazione a organismi internazionali a quel punto assai poco leali nei suoi riguardi”.

“Se vogliamo davvero uscire da questa pesante crisi che colpisce l’agricoltura, conclude il presidente di Coldiretti Piacenza, è indispensabile che ognuno sia disposto ad assumersi le proprie responsabilità all’interno della filiera, esattamente come sta facendo la nostra Organizzazione.”