Sei chilometri, oltre cinquecento metri cubi di ghiaia e sassi. Provincia e Comune di Ottone hanno consegnato oggi la strada per il Monte Dego rinnovata ai cittadini. Così, nel giorno della prima visita ufficiale di un presidente di Provincia negli estremi confini della Valtrebbia (pomeriggio intero dedicato a sopralluoghi in zona e proseguito a Suzzi e Pizzonero, le frazioni popolate solo d’inverno che guardano a quattro regioni: Emilia, Lombardia, Piemonte e Liguria), il numero uno di via Garibaldi ha parlato di “promessa mantenuta”, rifacendosi all’impegno assunto nel corso del tour dei comuni d’inizio mandato. Plauso dal sindaco Giovanni Piazza che ha sottolineato come i risultati siano possibili “solo lavorando insieme”. Per l’amminstrazione comunale presenti anche il vicesindaco Giancarlo Tagani, gli assessori Elena Capelli, Luigino Mondani e il consigliere Ferruccio Fioricelli. Il taglio del nastro dal pian della Prevetta punto di partenza del collegamento rinnovato è stato affidato a Salvatore Perini, operatore della Provincia che per 40 giorni ha azionato le macchine messe a disposizione dell’ente, lavorando fianco a fianco degli operatori comunali, sotto il coordinamento del responsabile del settore grandi opere, Stefano Pozzoli, affiancato nella fase di sviluppo lavori, dal funzionario tecnico Stefano Troglio. Ottone ha omaggiato la Provincia con un piatto ricordo con un’immagine storica del mercato di piazza della Vittoria. A seguire visita al santuario della Madonna di Lourdes, che domina Valdaveto e Valtrebbia, il cui nucleo originario risale a inizio novecento. Un brindisi sulla terrazza panoramica, al quale ha partecipato anche la consigliera comunale piacentina Lucia Girometta, madre di Cerignale e anni alle spalle vissuti a Ottone (oggi residenza estiva) e nuove tappe nel lungo tour di sopralluoghi della giornata. Destinazione Valboreca, il limite estremo del territorio piacentino. Prima sosta Suzzi, d’estate abitata da irriducibili genovesi ancorati alla propria appartenenza, d’inverno disabitata, con un chiesa celtica (risalente all’incirca all’anno mille) che guarda la vallata. “Qui il volontariato è tutto” ha detto Piazza. “L’impegno di queste persone che mostrano attaccamento e dedizione al territorio è un esempio concreto di sussidiarietà applicata” ha commentato Trespidi, stringendo le mani di gente sorpresa dal vedere un presidente della Provincia in questi luoghi, a oltre mille metri d’altezza, raggiungibili solo da strade imbiancate e sterrate. Così anche Carletto Toscanini, 99 anni (l’origine è la stessa del Maestro Arturo Toscanini), contento e sorridente mentre posava abbracciato a Trespidi. Poi via verso Pizzonero, oggi in festa per San Bernardo, patrono del paese a cui è dedicata la chiesa che si pensa essere anteriore al 1600. A sorpresa è un tripudio istituzionale. Arriva anche, a piedi, il sindaco di Zerba, Claudia Borrè. Al rifugio c’è già il primo cittadino di Cerignale, Massimo Castelli. Saluti e strette di mano, una giovane coppia di sposi genovesi, Marco Sala e Giulia Ferrari habitué delle montagne anche nei mesi invernali (“quando la temperatura rasenta i meno 15 gradi e la neve arriva a quattro metri”) offre da bere all’ambasceria della Provincia. Alla fine sono le nove di sera passate. E’ ora di mettersi in marcia. Per tornare ad Ottone mancano ancora due ore. Quaranta chilometri tra curve strettissime e tornanti da brivido a quote decisamente elevate. Il commento finale di Trespidi dopo aver guadagnato il primato storico di aver visitato, unico nella storia dell’ente, queste zone: “Solo conoscendo il territorio si possono risolvere i problemi”.