Segni positivi per cereali, bovini da macello, latticini e suini nel 2010

Dati della Camera di Commercio di Piacenza

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Se l’anno 2009 si è chiuso con una generale decrescita dei prezzi all’ingrosso rilevati dalle commissioni settimanali istituite presso la Camera di commercio, il 2010 potrebbe aver dato inizio ad un cambio di rotta. Nel dettaglio, per quanto concerne il comparto cerealicolo, sia il frumento buono mercantile (+3,7%) sia il mais (+9,3%) hanno avuto nel trimestre conclusosi in giugno, un incremento positivo del prezzo quotato rispetto all’anno precedente, anche se rimane alta l’attenzione sulla categoria di frumento “varietà speciali di forza” e sul grano duro, entrambe in diminuzione. Lieve ascesa del prezzo anche per l’orzo, rispetto al dato del secondo trimestre dell’anno scorso, il suo valore nominale rimane però sempre lontano da quello dei due anni precedenti (2007 e 2008).In leggera ripresa anche la quotazione della soia in granella. Segni positivi (+12,7%) anche per il comparto dei bovini da macello; in particolare i vitelli nostrani sono tornati a livelli di prezzo vicini a quelli del 2007, mentre le altre varietà hanno subito in generale una lieve contrazione rispetto al 2008 ed al 2009, anni che comunque avevano segnato un trend positivo rispetto al 2007.Segnali più negativi, invece, per i bovini da allevamento. Prezzi contratti per tutte le categorie con variazioni più rilevanti per i vitelli da latte nostrani (-11%) e per i vitelloni nostrani (-6,9%). Da segnalare che comunque nel 2009 i prezzi avevano avuto un andamento piuttosto positivo, tanto da riavvicinarsi a quelli del 2007.Finalmente migliora, dopo 3 anni di sostanziale stazionarietà, la quotazione media – sempre facendo riferimento al 2^ trimestre del 2010 – del grana padano con stagionatura 9 mesi che passa da 5,77 € al kg a 6,47 € al kg e ancora meglio è andata al prezzo del burro, in particolare dello zangolato, che con un trend del +55,4% rispetto al secondo trimestre del 2009 ha superato anche la media del prezzo del 2007. Nel comparto suinicolo i prezzi dei suini da macello rimangono sostanzialmente stazionari mentre -ad esclusione della varietà fino a 40Kg- continua la diminuzione di quelli da allevamento.