” La pausa ferragostana rischia di confinare ancor più nel dimenticatoio l’emergenza carceri, la cui drammatica attualità, invece, è facilmente rilevabile dai numeri che la caratterizzano. Alle ore 17.00 di ieri nelle carceri dell’ Emilia Romagna , erano ristretti complessivamente 4.423 detenuti (4288 uomini e 135 donne) , a fronte di una capienza regolamentare di 2.393 per un indice di sovraffollamento pari all’ 84,8 % : il più alto in Italia “
La UIL PA Penitenziari, attraverso il Segretario Generale Eugenio SARNO, non lesina critiche al Governo ed al Guardasigilli
” Purtroppo il precipitare della situazione penitenziaria è direttamente proporzionale all’oceano di impegni assunti e non mantenuti dal Governo Berlusconi e dal Ministro Alfano. Dall’inutile dichiarazione dello stato d’emergenza, all’indefinito piano carceri, alle (soltanto) annunciate assunzioni. La disattenzione e la distrazione verso i problemi reali ha determinato una situazione che è alle soglie dell’ingestibilità pura. Bologna, Piacenza e Parma restano senza dubbio le situazioni di maggior rischio e non solo per il sovraffollamento. Purtroppo è l’intero sistema regionale ad essere seppellito dall’inciviltà delle condizioni di detenzione e di lavoro. Condizioni che si aggravano ancor più nel periodo estivo considerata l’incidenza della riviera romagnola rispetto alla micro criminalità che affolla le celle per i reati stagionali “
A confermare l’allarme anche l’analisi degli eventi critici di maggior rilievo, dal 1 gennaio ad oggi, monitorati dalla UIL Penitenziari attraverso la pagina web Diario di Bordo pubblicata sul sito www.polpenuil.it
” In Emilia Romagna tra gli eventi critici di maggior rilievo si contano due suicidi in cella , tredici tentati suicidi evitati dalla polizia penitenziaria, una evasione e tre tentate evasioni (sventate) nonché quattordici agenti penitenziari feriti da detenuti. Un bilancio grave che da la cifra delle difficoltà e delle criticità. E’ un bollettino di guerra e c’ è da dire che se il bilancio non è ancora più pesante lo si deve soprattutto alla disponibilità e all’umanità dei nostri operatori che sono determinanti per tenere, nei limiti del possibile, sotto controllo la situazione. Ma non si potrà fare affidamento in eterno solo sulle indubbie capacità degli operatori. Servono mezzi e risorse, ovvero dotazioni organiche e disponibilità economiche. Se non si vuole che le nostre prigioni somiglino sempre più a discariche e contenitori del disagio occorre intervenire con urgenza con un piano di manutenzione straordinaria. Non solo : il carcere è tornato ad essere l’università del crimine: con regole, gerarchie e violenze . Il sovraffollamento, drammaticamente comune a tutti gli istituti della regione, determina l’impossibilità di una gestione oculata delle allocazioni. Soventemente per la mancanza di posti si è costretti a ricorrere al “materasso a scomparsa”. Ovvero il materasso posto sul pavimento infilato sotto l’ultimo posto dei letti a castello multipiano. La promiscuità tra etnie è un ulteriore elemento di tensione. Non è certo un caso l’aumento esponenziale delle risse – conclude SARNO – ed a pagarne il prezzo e le conseguenze è solo il personale sempre più ignorato ed abbandonato”
Dati rilevati al 10 agosto 2010 – ore 17.00
EMILIA R.
Istituto
Capacità
Max Ricezione
Presenti
BOLOGNA
502
1122
CASTELFRANCO E.
139
97
FERRARA
256
481
FORLI’
135
248
MODENA
221
455
SALICETA S.G.
69
84
PARMA
418
567
PIACENZA
178
408
RAVENNA
59
127
REGGIO EMILIA OPG
132
283
REGGIO EMILIA C.C.
161
345
RIMINI
123
236