Gestione dei rifiuti, vola il Veneto, ancora male l\’Emilia-Romagna

È ancora il Nord a fare la parte del leone per la gestione dei rifiuti in Italia: Ponte nelle Alpi, in provincia di Belluno, si piazza infatti al primo posto della classifica di Legambiente che ogni anno assegna gli Oscar del riciclo ai comuni che gestiscono al meglio i propri rifiuti. A livello regionale è il Veneto a svettare in cima alla classifica con una percentuale del 67% delle amministrazioni virtuose sul totale dei comuni valutati, seguito dal Friuli Venezia Giulia con il 34,2%, dalla Lombardia con il 28,8% e dal Piemonte con il 23,9%. Purtroppo l’Emilia Romagna ancora stenta ad imporre risultati di qualità su larga scala, a causa di un permanere di sistemi di raccolta che hanno mostrato i propri limiti. In particolare risulta chiaro che per avere alte percentuali di raccolta differenziata e ridurre veramente i propri rifiuti da smaltire la soluzione rimane quella dei sistemi porta a porta

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“Le situazioni virtuose in Emilia Romagna non mancano ma sono ancora casi ancora isolati in poche province – spiega Giulio Kerschbaumer responsabile Progetti Rifiuti dell’associazione – Penso a Monte San Pietro, che ha aumentato la raccolta differenziata del 44% in un anno passando al porta a porta o a Fidenza che ha il più alto valore di RD tra i comuni sopra i i 25.000 abitanti, premiati entrambi anche nell’edizione regionale dei comuni ricicloni dell’anno scorso. Purtroppo la situazione ancora dominante nella nostra regione è la raccolta con cassonetti stradali che non permette di raggiungere ottimi risultati. Anche Reggio Emilia, che pure compare nella classifica nazionale tra le città più popolose con buoni risultati di raccolta differenziata, smaltisce ben 380 kg/ab di rifiuto indifferenziato all’anno contro i 228 kg/ab medi della Regione Veneto”.

Secondo Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente “Per tradizione il nostro sistema di raccolta regionale è stato organizzato sul sistema dei cassonetti, che tra l’altro porta a grandi quantità di rifiuti procapite, perché “facilita” cittadini e piccole attività produttive a liberarsi dei propri scarti. Oggi è necessario andare verso sistemi porta a porta se vogliamo ridurre la nostra dipendenza da discariche ed inceneritori, gli esempi di altre regioni e di diversi comuni emiliano romagnoli sono chiari. Occorre che le multiutility della Regione HERA ed ENIA (oggi IREN) diano presto segnali chiari in tal senso . Inoltre serve cominciare a ragionare di politiche serie di riduzione di rifiuti a livello regionale. In fase elettorale abbiamo già lanciato l’appello, ora attendiamo le mosse della nuova giunta”.

Sul tema rifiuti comunque Legambiente Emilia Romagna tornerà presto a parlare. Sulla base di quanto avviene anche in altre regioni d’Italia, l’associazione ha infatti dato vita da alcuni anni ad un lavoro specifico sul territorio regionale in grado di consentire un esame più approfondito delle buone pratiche messe in campo dai Comuni per la riduzione dei rifiuti alla fonte e per la riduzione della quantità di materiale a smaltimento. I risultati dell’indagine di quest’anno verranno presentati ad ottobre.