Equitalia ancora più vicina ai contribuenti. I cittadini avranno più tempo per
valutare ed eventualmente contestare il pignoramento presso terzi effettuato
dall’agente della riscossione: il termine passa da 15 a 60 giorni con l’obiettivo
dichiarato di permettere al debitore iscritto a ruolo di potersi difendere
adeguatamente contro le esecuzioni forzate che si ritengono errate.
È la principale novità contenuta nella direttiva di Equitalia n. 12/2010 inviata a
tutti gli amministratori delegati e direttori generali delle società partecipate. Il
provvedimento va ad aggiungersi all’altra recente direttiva, cosiddetta “antiburocrazia”, varata per consentire ai contribuenti che ritengono di aver ricevuto una cartella di pagamento per tributi già pagati o interessati da un
provvedimento di sgravio o sospensione, di non fare più la spola tra gli uffici
pubblici per vedere riconosciute le proprie ragioni.
Prosegue, quindi, l’attività di Equitalia per migliorare il rapporto con i cittadini. La direttiva 12/2010 è incentrata sull’omogeneizzazione della modulistica utilizzata dalle società del Gruppo durante gli atti di pignoramento presso terzi, ma prevede anche le nuove regole a vantaggio dei contribuenti. La norma a cui si fa riferimento è l’articolo 72 bis del dpr 602/1973 che prevede la possibilità di ordinare a un soggetto (ad esempio il datore di lavoro) di versare direttamente all’agente della riscossione le somme che avrebbe dovuto pagare al debitore iscritto a ruolo (ad esempio il dipendente). Prima, però, la richiesta di versamento avanzata da Equitalia era da assolvere entro e non oltre 15 giorni dalla notifica dell’atto di pignoramento.