Si è svolta questo pomeriggio nel Salone Monumentale di Palazzo Gotico la 65° Assemblea di Confindustria Piacenza, con la partecipazione del presidente nazionale Emma Marcegaglia. Un appuntamento durante il quale l’associazione degli industriali ha discusso dei primi segnali di ripresa dell’economia (+0,5% del Pil) ma anche dei tanti problemi nei quali versa l’industria italiana, dovuti alla crisi internazionale. In particolare la Marcegaglia, nella relazione che ha chiuso l’Assemblea, si è soffermata sull’anno appena trascorso:<<quella del 2009 è stata la crisi peggiore dal dopo guerra ad oggi>>. Ma il presidente di Confindustria non ha tralasciato temi di interesse specifico del nostro paese, e prendendo spunto dall’idea di modifica dell’articolo 41 della Costituzione (che prevederebbe una sburocratizzazione per l’avvio di nuove imprese) ha elencato una serie di misure attuabili nel breve periodo: Conferenza di servizi, sportelli unici, Piano casa, liberalizzazione del mercato, definendole misure:<<che si possono mettere in atto anche senza un iter complesso come il cambiamento della carta costituzionale>>. In seguito la Emma Marcegaglia ha concentrato la sua relazione sulle piccole e medie imprese, caratteristiche anche del territorio piacentino. In questo senso il suo auspicio è stato quello che i territori puntino sulla forza industriale specifica (la meccanica e l’alimentare per Piacenza) e sappiano cogliere una domanda globale che sta crescendo (Cina e Sud America) molto interessata al Made in Italy. Infine la Marcegaglia ha riconfermato il parere favorevole di Confindustria sul tema del nucleare (non sbilanciandosi sul sito di Caorso). <<Tutti i paesi industrializzati hanno questa fonte energetica. Se vogliamo colmare il gap con gli altri Paesi non possiamo prescindere dal nucleare, sta al Governo individuare le aree adeguate>>.