Sarebbero circa 250 mila gli euro che transitavano sul conto "tute blu" che secondo la Procura di Piacenza gli ex sindacalisti Paolo Botti e Gianni Salerno (indagati per appropriazione indebita aggravata) avevano aperto all’insaputa delle loro organizzazioni sindacali quando ancora entrambi facevano parte della Fiom Cigl. Le indagini sono partite lo scorso novembre dopo il primo avviso di garanzia a Salerno, indagato per corruzione all’interno dell’inchiesta Filosa. Secondo quanto appreso dalle indagini dei carabinieri sarebbe emerso che il conto sarebbe stato alimentato non dalle deleghe degli iscritti ma da versamenti effettuati da società e imprenditori, convinti di sostenere l’azione sindacale. In realtà secondo l’accusa, al sindacato non finiva nulla perché i due indagati avrebbero prelevato il denaro e lo avrebbero trasferito sui propri conti personali.