La ricerca, in particolare quella condotta mediante le tecniche di genetica molecolare può servire a verificare quanto la tradizione racconta ed essere di supporto a quanto c’è di tipico e caratteristico. Questo lo scopo della ricerca universitaria che ha portato alla scoperta della tipicità e unicità del vitigno ortrugo, che sta per ottenre la denominazione doc, e che oggi è stata l’oggetto del seminario che si è svolto presso l’ateneo piacentino di via Emilia Parmense, "Ortrugo ti racconto una storia". Come ha spiegato il preside della facoltà di Agraria, Lorenzo Morelli, la ricerca, anche quella a base molecolare, è un importante strumento per valorizzare e proteggere quel tesoro di storia e cultura rappresentato dai nostri vini e dai nostri alimenti. L’iniziativa rientra nelle attivitàdi preparazione all’Expo 2015 di Milano, dedicata al tema "Nutrire il Pianeta, Energia per la vita", occasione unica di valorizzazione delle eccellenze imprenditoriali, produttive e scientifiche che concorrono a formare l’attrattività dell’Industria alimentare italiana. Si vuole quindi dare massima visibilità al patrimonio enogastronomico nazionale in una logica di sistema che coinvolga e valorizzi tutte le peculiarità positive del nostro territorio. Federalimentare e il suo sistema associativo hanno previsto, nel quadro del Progetto Speciale Expo 2015 di Confindustria, alcuni momenti di carattere scientifico, divulgativo ed educativo, con l’obiettivo di promuovere "la cultura del sapere e del fare", anche attraverso la partecipazione diretta delle imprese. E la giornata di questa mattina in Cattolica rientra tra queste. Protagonisti della giornata di studi, oltre al preside della facoltà di Agraria di Piacenza, Morelli, Silvio Ferrari consigliere di Federalimentare, Roberto Miravalle del master di Viticultura di Milano, Mario Pezzotti dell’università di Verona. Durante la presentazione il gruppo Enerbia, guidato da Maddalena Scagnelli, ha curato un intermezzo musicale. In chiusura degustazione di vini delle Cantine Barattieri, Ferrari & Perini, Montesissa, Mossi, Bonelli, Testa, Pernice, Torrefornello. Il buffet è stato curato invece da Isa Mazzocchi, chef del risorante La Palta.