I CARABINIERI DI PIACENZA COMMEMORANO IL GIORNO DELLA MEMORIA.

Il nove maggio è il "Giorno della Memoria", dedicato alla vittime del terrorismo. Il legislatore ha voluto sottolineare che, solo tenendo vivo il ricordo di quei tragici accadimenti, del sacrificio delle vittime, del dolore dei familiari è possibile comprendere compiutamente quel periodo storico e pervenire ad una memoria condivisa, fondamento di ogni coscienza civile e di ogni pacifica convivenza sociale. Commemorare quanti sono caduti per mano terrorista costituisce un atto doveroso nei confronti di coloro che hanno perso la vita in difesa delle istituzioni democratiche e, al tempo stesso, un impegno in particolare verso le giovani generazioni che non hanno vissuto direttamente quei gravissimi fatti.Il Comando Provinciale Carabinieri di Piacenza quest’anno dedicherà la ricorrenza in particolare all’Appuntato dei Carabinieri Luciano Milani, Medaglia d’Oro al Merito Civile, alla memoria. Onorificenza concessa il 1° giugno 2004 dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con la seguente motivazione "Impegnato nelle operazioni di ricerca di terroristi responsabili di una rapina ai danni di un istituto di credito, mentre procedeva, all’interno di una trattoria, all’identificazione di due avventori sospetti, veniva mortalmente raggiunto da colpi d’arma da fuoco proditoriamente esplosigli contro da uno dei malviventi. Nella fuga i rapinatori abbandonavano nel locale un sacchetto con parte della refurtiva.Fulgido esempio di elette virtù civiche e di alto senso del dovere. Bardi (PR), 19 novembre 1979"All’epoca dei fatti l’appuntato Milani era effettivo alla Stazione Carabinieri di Bardi, ma aveva prestato servizio alla Stazione di Ferriere. Lasciava la moglie, la signora Maria FERRARI, originaria di Ferriere e ora residente a Piacenza, e due figlie, Anna e Daniela.  Il 19 novembre 1979, alle ore 11.50, in Bardi (PR) due individui a viso scoperto di cui uno armato di pistola , rapinavano la Filiale della Banca Popolare di Modena della somma di lire 20.600.000 in contanti pronunciando la frase: "questa è una rapina proletaria, i soldi servono per i compagni delle Brigate Rosse detenuti" e quindi si allontanavano a bordo di un’autovettura Mini Cooper bicolore, risultata poi rubata il giorno precedente in Modena. I Carabinieri della Stazione di Bardi, non appena avvertiti della rapina dal direttore della Filiale, si recavano sul posto iniziando la ricerca dei malfattori, mentre la Centrale Operativa del Gruppo Carabinieri di Parma faceva convergere nella zona le autoradio in servizio convogliando lungo i possibili itinerari di fuga dei rapinatori e disponeva l’effettuazione di posti di blocco nei punti di obbligo passaggio e agli svincoli autostradali, chiedendo analoghe misure ai Gruppi limitrofi ed alle Questure per la ricerca dell’autovettura in fuga che veniva poi rintracciata, dopo circa 45 minuti, dai militari della Stazione di bardi, abbandonata fuori strada lungo una carreggiabile in località Cogno di Grezzo di Bardi a circa 4 chilometri dall’abitato.La ricerca dei rapinatori si protraeva per tutto il pomeriggio ed in serata, con epicentro nell’agro di Bardi, essendo presumibile che non avessero potuto allontanarsi molto dalla zona per lo stretto controllo effettuato lungo la strada.Nel corso di una battuta a largo raggio a cavallo della SS. n. 359, effettuata dai militari della Tenenza di Borgo Val di Taro e del Reparto Operativo del Gruppo di Parma, nella località Gaberra di Costa Geminiana di Bardi, ove era stato notato e segnalato da alcuni civili il passaggio di due persone sospette, il vice brigadiere DEL DOSSO Aldo del Nucleo Operativo della citata Tenenza e l’appuntato MILANI Luciano della Stazione di Bardi si staccarono dal resto dei militari recandosi in una osteria, nella vicina località Ponte Raffi, per chiedere al gestore di avvertire i locali Carabinieri, nel caso notasse persone sospette.Erano circa le ore 20.30 quando l’appuntato MILANI entrava nel locale mentre il sottufficiale rimaneva fuori per controllare la zona.L’appuntato MILANI, notava la presenza di due avventori, si avvicinava per identificarli, ma veniva improvvisamente fatto segno da uno dei due a ripetuti colpi di pistola da distanza ravvicinata che lo attingevano al fianco destro, al braccio sinistro e all’occipite, uccidendolo all’istante.I due delinquenti, sottratta la pistola Beretta cal. 9 d’ordinanza impugnata dal graduato, raggiungevano precipitosamente l’uscita esplodendo altri colpi di pistola all’indirizzo del vice brigadiere DEL ROSSO Aldo che, defilatosi, reagiva con la pistola mitragliatrice Beretta  M/12 sparando a raffica nella loro direzione e quindi li inseguiva nel buio lungo un dirupo boscoso.Attirati dagli spari, tutti i militari presenti nella zona si portarono rapidamente verso il luogo dove si era svolto il conflitto a fuoco e a loro volta inseguivano i fuggiaschi che, favoriti dall’oscurità, dalle avverse condizioni atmosferiche e dalla asperità del terreno, riuscivano a dileguarsi nella boscaglia circostante.Nell’osteria i rapinatori abbandonavano due giubbotti e un sacchetto con parte della refurtiva.Nel corso di una vasta ricerca in quella zona impervia, il giorno successivo venivano catturati i due malviventi pluri-pregiudicati, i quali venivano successivamente condannati.

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