Oggi l’ultimo abbraccio di Piacenza al Cardinal Poggi

Si è svolta questa mattina in Sant’Antonino la funzione religiosa in ricordo di Luigi Poggi, il cardinale piacentino scomparso martedì a Roma all’età di 92 anni. Ieri i funerali a San Pietro alla presenza di Sua Santità Papa Benedetto XVI. Tanti hanno partecipato alla messa officiata dal vescovo Mons Gianni Ambrosio per dare l’ultimo saluto a Poggi. Qui di seguito riportiamo l’omelia del vescovo Ambrosio"Carissimo vescovo Carlo, carissimi sacerdoti, carissimi fedeli, desidero innanzi tutto ricordare le espressioni di grande stima di Benedetto XVI nei confronti del cardinale Luigi Poggi. Egli è stato – ha detto il Papa – "testimone di quella fede coraggiosa che sa fidarsi di Dio, solerte collaboratore della Santa Sede, in particolare come Nunzio Apostolico in vari Paesi e come Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, rendendo ovunque una apprezzata testimonianza di fervoroso zelo sacerdotale e di fedeltà al Vangelo".Desidero poi ricordare alcune frasi che il cardinale Ersilio Tonini mi ha comunicato al telefono questa mattina. "Il cardinale Poggi ha saputo non solo conservare ma anche aumentare quella grande ricchezza umana e cristiana della sua famiglia, dei suoi genitori. Il suo papà era sarto, sarto per i preti. Egli mi regalò – mi ha pregato di dirlo pubblicamente – il mio primo vestito da prete, vista la difficoltà di pagarlo. Con questo cuore grande e discreto ha vissuto il figlio, il cardinale Luigi Poggi".    Desidero infine citar alcune frasi della lettera che mons. Luciano Monari mi ha inviato per partecipare con la preghiera e l’affetto al cordoglio della Chiesa piacentina: "l’immagine che custodisco di lui è quella di un vero prete, consacrato totalmente a Dio e alla Chiesa che, nonostante gli incarichi di prestigio esercitati negli anni di servizio alla Santa Sede, aveva mantenuto una semplicità e un’umiltà ammirevole".  Mi unisco a queste espressioni di cordoglio e di sincera  stima da parte del Santo Padre e di mons. Monari, rivolgendo le mie condoglianze innanzi tutto ai famigliari del caro cardinale Poggi e poi ai sacerdoti e laici che l’hanno conosciuto ed hanno goduto della sua fedele amicizia.  Siamo qui, raccolti in commossa preghiera in questa basilica di san’Antonino, per consegnare il cardinale Luigi Poggi all’infinita misericordia del Padre. Egli si è spento a questa vita terrena nel tempo pasquale. La nostra preghiera di commiato sia ripiena della luce e della speranza della Pasqua: nella fede che noi professiamo in Cristo morto e risorto, sappiamo che la morte è apertura verso la vita, è passaggio alla vera nostra vita, quella eterna nella comunione di Dio.  Ricordiamo il cardinale Poggi come un ottimo prete, cresciuto in un ambiente ricco di umanità e di fede, un prete che ha messo la sua intelligenza e la sua umanità al servizio del Vangelo e della Chiesa, soprattutto nei delicati compiti diplomatici. Insieme alle riconosciute competenze, operò sempre con rigore e lealtà verso la Chiesa e i suoi superiori. Ed anche con grande discrezione. Ricordo che in un’intervista pubblicata sul Corriere della Sera di undici anni fa (5 novembre 1999,  pag. 8), il giornalista gli chiese se avesse parlato con il Papa di un particolare argomento. La risposta del Cardinale fu subito pronta: "Preferisco non dire nulla di ciò che è stato oggetto di conversazione con il Santo Padre". Ugualmente significativo è il fatto che, insieme ad altri grandi ecclesiastici piacentini che hanno ricoperto incarichi diplomatici, tra i quali spicca il cardinale Agostino Casaroli, Poggi non abbia mai disgiunto le questioni diplomatiche dalla preoccupazione pastorale.  Alcuni hanno evidenziato – giustamente – la sua piacentinità, che egli ha saputo esprimere al meglio nelle sue grandi doti di cuore, nella capacità di entrare facilmente in dialogo con chiunque, nella vivace sensibilità culturale, nella lucida e serena visione della storia. D’altronde il fatto stesso che abbia voluto essere sepolto qui a Piacenza, in questa basilica dedicata al patrono della città e della diocesi, è un segno evidente del suo amore per questa Chiesa e per questa città.   L’Eucaristia che celebriamo, prima di essere di suffragio per il nostro fratello Luigi, è lode e ringraziamento a Dio per il dono del suo Figlio, il Signore Gesù, che ha dato la sua vita per noi. E nel Signore  Gesù è ringraziamento a Dio per il dono di questo nostro confratello e concittadino, per il suo servizio sacerdotale ed episcopale, per il suo esempio di dedizione al Vangelo, di servitore della Chiesa e di mitezza cristiana. Affidiamo alla misericordia di Dio questo fratello, lasciando risuonare nel nostro cuore il grido possente della fede dell’apostolo Paolo che avvolge della luce pasquale chiunque viva in Cristo e muoia nella braccia di Cristo: "Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?…Chi ci separerà dall’amore di Cristo? …Io sono persuaso che né morte, né vita…né alcuna altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore". Risuoni nel nostro cuore la parola di Gesù che è stata proclamata: "Questa è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell’ultimo giorno". Il cardinale Poggi ha camminando fra le difficoltà della vita e della storia credendo in Dio, professando la fede nel Figlio del Padre, vivendo nell’amore verso Dio e verso i fratelli. Le parole di Gesù e il grido dell’apostolo siano il viatico che ci accompagna nel nostro cammino di pellegrini verso la patria che ci attende. Lì, ove è arrivato, il cardinale Poggi possa sperimentare la gioiosa verità della fede pasquale che su questa terra egli ha professato, ha celebrato e ha testimoniato. La nostra Chiesa, che il cardinale ha sempre stimato ed amato, lo affida ora alla misericordia di Dio e intercede per lui. Lo accolga la comunione dei Santi in cui egli ha creduto, lo accolga la Madre del Signore che egli ha venerato con affetto filiale. Siamo certi che, dall’alto, il cardinale Poggi pregherà per noi, per la nostra Chiesa, per quanti lo hanno conosciuto e a cui ha voluto bene."                                                                                             

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