Ci sarebbe anche un funzionario di banca piacentino nel mirino degli inquirenti di Como in un’inchiesta sul riciclaggio di denaro. I fatti contestati sarebbero avvenuti tra il 2004 ed il 2005 quando Pierluigi Pecorino si fece intermediario finanziario insieme ad altri organizzatori ed esecutori dei trasporti clandestini attraverso il confine con la Svizzera una somma di 200 mila euro. Somma depositata su conti con nomi cifrati per ostacolare l’identificazione della provenienza. Per Pecorini le accuse sono aggravate in quanto sarebbero state commesse nell’esercizio dell’attività professionale di intermediatore finanziario.