OGM, FAZIO E PRESTIGIACOMO FIRMANO IL DECRETO DI STOP Bisi (Coldiretti): ?q

Con le controfirme dei ministri della Salute Ferruccio Fazio e dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo al decreto predisposto dall’ex ministro dell’agricoltura e ora presidente del Veneto Luca Zaia è stata respinta la domanda di coltivare ibridi di mais geneticamente modificati.     "Apprezziamo la decisione coerente e tempestiva dei ministri Fazio e  Prestigiacomo di negare la richiesta di messa in coltura mais transgenico con la controfirma al decreto interministeriale del ministro Zaia, ha commentato il presidente di  Coldiretti Sergio Marini, nel sottolineare che "il decreto nasce dalla decisione di negare l’autorizzazione alla semina del mais geneticamente modificato assunta all’unanimità dalla Commissione per le sementi istituita presso il Ministero delle politiche agricole e della quale fanno parte rappresentanti del Ministero delle Politiche Agricole, dell’Ambiente, della Salute e le regioni italiane tra le piu’ importanti dal punto di vista agricolo".Peraltro il drastico crollo nei terreni seminati con organismi geneticamente modificati, in Europa nel 2009, (i paesi dove si coltivano ogm si sono ridotti a soli sei su ventisette), dichiara il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, conferma che nel coltivare prodotti transgenici, oltre ai rischi per la salute e per l’ambiente, non c’è neanche convenienza economica. Il fatto che, anche dove è possibile la coltivazione, gli agricoltori riducano le semine è la piu’ concreta dimostrazione che per gli ogm attualmente in commercio non c’è quella miracolosa convenienza economica che le multinazionali e i loro "tifosi" propagandano." La dimostrazione è data dal fatto che ad esempio il prezzo della soia ogm è inferiore dal 10 al 18% di quella convenzionale, mentre per quanto riguarda il costo delle sementi di soia, negli Stati Uniti, primo paese Ogm al mondo, il prezzo è aumentato del 143% dal 2001. L’introduzione agli ogm, non serve ai cittadini consumatori, non serve al Paese e non serve nemmeno a combattere la fame nel mondo, come qualcuno vuole sostenere. Nel 2009, infatti, gli affamati sono cresciuti del 9%, arrivando alla vetta di 1,02 miliardi, il livello più alto dal 1970 secondo la Fao, nonostante l’aumento del 7% dei terreni coltivati con ogm, che hanno raggiunto i 125 milioni di ettari nei 25 soli paesi dove sono coltivati nel mondo. "L’Italia, ha concluso Bisi, sviluppa oggi un modello agroalimentare di grande qualità, sicurezza e identità, che rappresentano gli aspetti su cui basare la competitività sul mercato mondiale. Pertanto diventa indispensabile una  etichettatura chiara, con l’indicazione dell’origine e che permetta di sapere se il cibo che mangiamo  contiene, direttamente o indirettamente, organismi geneticamente modificati. E’ una battaglia nell’interesse della nostra agricoltura, dei cittadini consumatori e di tutto il nostro Paese."

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